Approfondimenti
Nel segno di papà Gianluca
Andrea ha dodici anni. E’ un bambino, in fondo. Gli piace giocare a calcio, vive da sempre con un pallone tra le mani – o tra i piedi, ça va sans dire. Correre dietro un pallone è stato anche il sogno del papà, Gianluca. Che di anni, invece, ne ha quarantadue.
Una carriera che fiorisce negli ultimi ’70. Girovago, lui e le sue prestazioni: Pisa, Pietrasanta, Prato, Livorno, Ternana; Cavese, in Campania, poi al Parma di Sacchi. Un anno di Roma, vestendo il giallorosso. Poi il Genoa: è il 1988, ventotto sono le primavere sulle sue spalle. In Liguria trova la sua dimensione, si sente a casa. Gli cuciono il (sopran)nome di Capitano sul petto, i tifosi. Arriva un figlio, Andrea.
La vita però, se ti vuole fottere, ti fotte.
Sono gli ultimi scorci dei ’90. Presto giungerà il nuovo millennio; solo Dio sa cosa comporterà. Per tutti, meno che per lui. Sclerosi laterale amiotrofica, dice il referto medico. Morbo di Lou Gehrig, SLA. Una merda, insomma. Della prognosi non parliamo nemmeno: è una di quelle volte dove sono gli stessi sanitari a scuotere la testa e a sospirare. Di anni, Gianluca, in quel momento ne ha 39 – leggasi: una vita intera davanti. E’ responsabile del settore giovanile del Livorno, una famiglia di cui godere e di cui prendersi cura. Un figlio da veder crescere, anche con un pallone tra i piedi. Lo stesso che ha calciato più volte lui. Ma se la vita è una maratona in singolo, Gianluca ha già raggiunto la meta.
???????? Il 17/3/1960 iniziava la leggenda di Gianluca #Signorini.
6️⃣ eterno Capitano. pic.twitter.com/JZGT5r3lFv
— Genoa CFC (@GenoaCFC) March 17, 2021
In quel novembre del 2002 Andrea ha dodici anni. Un bambino, di fatto. Un bambino che è forzatamente costretto a diventare uomo. Continua a tirare calci ad un pallone. Fa il difensore: lo stesso ruolo di suo papà. Continuerà a farlo, ma senza che Gianluca possa vederlo.
Lui come il padre: inizia a Genova, poi Alessandria, Benevento, Cittadella, Rimini. Oggi è a Gubbio. Due giorni fa ha vinto per tre reti a due nel sentitissimo derby contro il Perugia. E’ stato Andrea a rubare la scena: due goal. Da difensore. Incidentalmente: il giorno del compleanno di Gianluca, il diciassette di marzo. Che storia. TMW lo intervista, Sacchi prepotentemente si inserisce: “Sei stato bravo, in che ruolo giochi?” “Difensore, come papà!”. L’emozione è tutta nella voce di Arrigo. Lo chiama “esempio”, ne ricorda un aneddoto.
Andrea di anni oggi ne ha 31. E’ un uomo di fatto, anche se lo è diventato troppo presto. Due giorni fa ha segnato due goal al Perugia con la maglia del Gubbio. Da difensore, come suo papà. Di cui oggi è anche la festa. Due giorni fa, il compleanno. Due giorni, due difensori, due goal. In Argentina la chiamano mistica; qui, la si chiami come la si vuol chiamare: fatto sta che è davvero bellissima.