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De Zerbi: “Io pronto per una big? Servono giocatori e autonomia”
L’allenatore del Sassuolo Roberto De Zerbi è intervenuto in una diretta Twitch sulla “BoboTv”, il canale di Cristian Vieri, e ha parlato a ruota libera del suo futuro e del suo modo di essere allenatore. Ecco le sue parole:
“Se mi sento pronto per una big? Se ci sono le condizioni e vuol dire giocatori di un certo tipo, avere l’autonomia completa che io voglio avere sì, altrimenti non mi sentirei pronto nemmeno per una squadra di livello inferiore del Sassuolo. Cosa vuol dire essere pronti? Io a 34 anni ho allenato il Foggia e in C non puoi passeggiare. Hai più pressioni a Foggia in C che a Sassuolo in A tra stampa e tifosi. Se fai questo lavoro devi sentirti pronto. Poi devi fare la conta con il materiale che hai a disposizione e le condizioni in cui ti mettono. Ogni tanto l’allenatore deve avere la forza di dire di no, non per paura perché i giocatori sono più importanti nell’andare a prendere il risultato. L’allenatore ti può dare tutto ma poi chi determina e lo dico perché ero un trequartista, è l’intuizione del calciatore, quello che vede lui non lo può vedere l’allenatore, ti può aiutare dalla panchina ma in campo ci va il calciatore. Quando ho iniziato pensavo che l’esperienza non fosse determinante. Alleno da 8 anni, ho quasi 250 panchine nei professionisti, ho 41 anni e l’esperienza ti fa vedere prima quello che succede. Poi è anche vero che perdi qualcosa, io per esempio ero più vulcanico prima, un po’ sono legato a quel De Zerbi prima maniera, adesso non conto fino a 10 ma fino a 6-7. Prima ero più spontaneo, più diretto, e quella spontaneità arriva in maniera forte, diretta ai giocatori”.
Locatelli e Boga
“Sia con Locatelli che con Boga ho avuto degli scontri forti, ma veramente forti. Con Manuel all’inizio dello scorso anno ho avuto un confronto pesantissimo. Ad entrambi madre natura ha donato una qualità superiore. Io ho cercato di migliorarli in due cose: prima di tutto dandogli un ordine in campo. Boga ad esempio non sapeva attaccare la profondità. Non puoi venire sempre a prendere la palla sui piedi, ogni tanto devi andare.
Sono migliorati entrambi nella testa. Locatelli può fare un ultimo step: deve eliminare la superficialità che ogni tanto ha. Lui è un calciatore vero, ha anche quel briciolo di presunzione che serve, lui ad esempio si vede titolare all’Europeo con la Nazionale. Ed è un pregio, basta che poi non diventi superificiale. Lui è di livello mondiale, basti vedere l’esordio con la Nazionale contro l’Olanda.
Boga invece ha doti tecniche e fisiche pazzesce, però è troppo timido, riservato. Non chiama la palla in campo e non si impone, come uno del suo talento dovrebbe fare. Adesso ho avuto uno scontro anche con lui, spero che questo sia utile per la sua crescita, spero di essere utile e di essere ricordato da loro per cose positive”.
(Foto sito ufficiale Sassuolo)