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Under 21, è un’Italia immatura e corsara

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Guai a dire che l’Italia Under 21 di Paolo Nicolato non abbia carattere. Ne ha davvero tanto, forse eccessivamente troppo, come dimostrato contro Repubblica Ceca e Spagna. In questo Europeo di categoria – diverso dagli altri per formule e calendario – gli azzurrini hanno ottenuto il ruolo di possibile outsider. Almeno sulla carta, la nazionale guidata dal commissario tecnico di Lonigo ha una rosa importante: tanti giocatori che si stanno mettendo in mostra sia in Serie A che in Serie B, con leader come Sandro Tonali, Gianluca Scamacca e il capitano Patrick Cutrone. Le aspettative, alla vigilia, erano alte. Ora, dopo due partite, c’è da rincorrere una qualificazione che si è complicata in seguito al pareggio inaugurale contro la Repubblica Ceca.

IMMATURITÀ…

Alla nazionale italiana non si può imputare la mancanza di carattere. Come da tradizione nostrana, anche gli azzurrini lottano su ogni pallone, contro ogni avversario. È intensa e combattiva, ma decisamente… immatura. Cutrone e compagni ci tengono davvero tanto ad ottenere la qualificazione alla fase finale, si vede dall’intensità che ci mettono.

Carattere e voglia però si traducono anche in immaturità. Nei due confronti, il numero dei provvedimenti disciplinari a carico degli azzurrini è eccessivo: dieci cartellini gialli, addirittura quattro rossi! Entrambe le gare, sono state chiuse in nove uomini.

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Troppo impulsivi e frenetici, gli azzurrini. Paolo Nicolato, c.t. esperto e secondo padre per molti giovani, predicava calma ed invocava pazienza e riflessione dalla panchina. In campo avveniva tutt’altro. Prima Tonali, cattivo e scomposto. Poi Gabbia – non espulso ma punito con un turno per condotta antisportiva – infine Scamacca e Rovella. Quattro giovani, due leader del gruppo e due ragazzini in rampa di lancio si sono fatti trasportare dal momento e dalla paura di non farcela.

… MA ANCHE CARATTERE

ITALIA UNDER 21

(Foto: profilo twitter ufficiale Vivo Azzurro)

Le prove contro Repubblica Ceca e Spagna consolano dal punto di vista della prestazione. A differenza degli scorsi anni, l’Italia Under 21 è scesa in campo con l’atteggiamento giusto. Due gare giocate in maniera diversa, ma che hanno comunque indirizzato a proprio favore le sorti della qualificazione. Contro la Repubblica Ceca, nel giorno inaugurale, un primo tempo ottimo. Gli azzurrini erano padroni del campo e del gioco, tanto da portarsi in vantaggio con Scamacca. L’occasione a fine primo tempo per i cechi ha scalfito le sicurezza italiane. Una buona mezzora della ripresa lasciata agli avversari, pareggio e nervi tesi. L’espulsione di Tonali ha dato la scossa per ripartire e tornare a schiacciare l’avversario. Soltanto la sfortuna ed i guantoni di Jedlicka hanno evitato la vittoria.

Contro la Spagna – una delle favorite della competizione – l’Italia Under 21 ha affrontato la gara a viso aperto, rispettando l’avversario ma provando a fare male quando era possibile. L’eccelsa qualità della Roja è emersa, la voglia azzurra ha tenuto botta. Meno gioco, più catenacciari, ma risultato portato a casa tra mille difficoltà. Il carattere – anche eccessivo – è emerso contro Villar e compagni. Manca uno step mentale per crescere, quello della maturità: tanti gialli, tanti falli evitabili, altri due rossi e tre giocatori (oltre Tonali) che salteranno la sfida contro la Slovenia.

ITALIA UNDER 21, TESTA A MARTEDÌ

I giochi sono quasi fatti. Un mezzo passo falso con i cechi, una prova di carattere contro la Spagna ed ora la fatidica prova del nove. Martedì sera è vietato sbagliare: una vittoria contro la Slovenia significa qualificazione. Due anni fa il nostro cammino si interruppe nella fase a gironi, ora c’è la concreta possibilità di superare il turno.

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Servirà calma, carattere e una prova matura. Paolo Nicolato dovrà svestire i panni del tattico ed indossare quelli da psicologo: deve inculcare sicurezza e serenità nella testa degli azzurrini.

Quattro rossi, tanti gialli, tanta irruenza e immaturità. Non si può più sbagliare…

Senza Tonali, Scamacca, Del Prato e Rovella non sarà facile, ma guai a non provarci: ci aggrappiamo ai guantoni di Carnesecchi, a Pobega e Cutrone.

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Serve carattere, ma contenuto.

(Foto: profilo twitter ufficiale Vivo Azzurro)

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