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Basta far di conto…

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Il Califfo vive

Era la Svezia dell’allora numero uno Mats Wilander e di Stefan Edberg. Camporese le perse entrambe. Toccava a Paolino Cané salvare l’Italia: battere il più forte nell’afa di Cagliari era impensabile. In cinque set, con un livello mai più ammirato, l’Eroe stese Wilander in una Bolgia Azzurra. Fu un trionfo: Cané era improvvisamente l’Italiano più importante del momento. Il BelPaese s’era risvegliato esperto di tennis: la Coppa Davis sulle bocche di tutti.

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Tacitando i tronfi neofiti della pallacorda, Rino Tommasi ci riportò alla realtà. Non è la Davis il termometro di un movimento, fece notare facendo le spallucce, ma il circuito ATP ed i tornei dello Slam. Nei quali, all’epoca, l’Italia quasi mai portava un giocatore alla seconda settimana e lo stesso Canè non combinò mai granchè.

Altro sport, altri tempi, concetti a mio avviso traslabili.

La settimana delle Nazionali, peraltro finalizzata alle qualificazioni ai Mondiali, stuzzica l’analisi sulle favorite ai prossimi Campionati Europei, che se Dio vuole stavolta si disputano.

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Ripercorrendo la tesi del Vate Tommasi, logica vorrebbe che siano le massime competizioni calcistiche europee a dare il polso dello stato di salute delle Selezioni Nazionali.

Ha partecipato al giochino Antonio Faiella, guru di calcio internazionale e fiore all’occhiello della redazione de LBDV, il quale s’è divertito a stilare i possibili StartingEleven delle più accreditate.

Guardate un po’ cosa ne è venuto fuori.

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FRANCIA: Hugo LLORIS; Benjamin PAVARD – Raphael VARANE – Presnel KIMPEMBE – Lucas HERNANDEZ; N’Golo KANTE – Paul POGBA; Kingsley COMAN – Antonine GRIEZMANN – Kylian MBAPPE; Oliver GIROUD

BELGIO: Thibaut COURTOIS; Toby ALDERWEIRELD – Jason DENAYER – Jan VERTONGHEN; Thomas MEUNIÈR – Axel WITSEL – Youri TIELEMANS – Thorgan HAZARD; Dries MERTENS – Kevin DE BRUYNE; Romelu LUKAKU

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INGHILTERRA: Nick POPE; Kyle WALKER – Harry MAGUIRE – John STONES – Luke SHAW; Phil FODEN – Declan RICE – Jordan HENDERSON; Raheem STERLING – Harry KANE – Jadon SANCHO

GERMANIA: Manuel NEUER; Joshua KIMMICH – Niklas SULE – Robin Koch – Robin GOSENS; Ilkay GUNDOGAN – Toni KROOS – Leon GORETZKA; Leroy SANE – Timo WERNER – Serge GNABRY

SPAGNA: David DE GEA; Sergi ROBERTO – Sergio RAMOS – Pau TORRES – Jordi ALBA; KOKE – Sergi BUSQUETS – RODRI; Dani OLMO – Alvaro MORATA – Ferran TORRES

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ITALIA: Luigi DONNARUMMA, Alessandro FLORENZI – Leonardo BONUCCI – Francesco ACERBI – Leonardo SPINAZZOLA; Nicolò BARELLA – JORGINHO – Marco VERRATTI; Federico CHIESA – Ciro IMMOBILE – Lorenzo INSIGNE

 

Titolare più, sostituto meno. Considerato il turn over e tutto quanto. Giusto per avere un’idea.

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La FinalEight di Champions League vedrà impegnate City- BVB, Real-Liverpool, Porto-Chelsea e Bayern-PSG.

In Champions League se la vedranno Granada-ManUtd, Arsenal-SlaviaPraga, Ajax-Roma e DinamoZagabria-Villareal.

Due conti:

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Italia: 3 giocatori ai quarti in CL ed 1 in EL.

Francia: 8 in CL ed 1 in EL

Belgio: 5 in CL e 0 in EL

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Spagna: 3 in CL e 2 in EL

Germania: 9 (nove!) in CL e zero in EL

Inghilterra: 6 in CL e 3 in EL.

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In percentuale, sui 66 calciatori titolari delle sei favorite (cinque più l’Italia, va…) abbiamo queste percentuali di calciatori ancora impegnati in Europa coi club:

Germania, Francia, Inghilterra 13,6%

Belgio e Spagna 7,6%

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Italia 6%

A guardarla così, ci sarebbero tre grosse favorite alla pari, ma soprattutto l’Italia con meno della metà delle possibilità sul campo.

Stringendo il campo alla vera, indiscutibile cartina di tornasole che è la Champions League, le percentuali diventano impietose.

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Germania 13,6%

Francia 12,1%

Inghilterra 9,1%

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Belgio 7,6%

Spagna e Italia 4,5%

La Germania nettamente la più rappresentata, la Francia a ridosso, l’Italia con meno di un terzo delle chances.

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Nessuno si deprima: sono solo numeri. I tornei per Nazioni si giocano in un lasso di tempo compatto e ristretto, i reali valori possono sfumare e -’82 ma pure ’06 insegnano- tutto può essere.

Quando ci si sofferma sullo stato di salute del movimento calcistico in Italia, tuttavia, i numeri potrebbero essere utili.

I migliori calciatori d’Europa giocano prevalentemente altrove. Gli Italiani, prevalentemente, non giocano nelle migliori squadre d’Europa. Il nostro campionato produce meno appeal ed il nostro calcio produce meno campioni.

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Che poi agli Europei ed ai Mondiali si sgrani il rosario e si speri nella vittoria degli Azzurri è congenito nel DNA del tifoso.

La ragione suggerisce però di concentrarsi sulle basi, chè le altezze distano parecchio.

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