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FIELD & STATS – Si salvi chi può!
Terminata l’ultima pausa per i match delle nazionali la Serie A è pronta a ripartire per il grande rush finale con tutti i verdetti ancora in discussione.
L’ultima giornata prima della sosta ha restituito risultati importanti in chiave salvezza che hanno consentito a Benevento e Spezia di staccarsi leggermente dal quartetto di coda capeggiato dal Torino ad oggi salvo davanti a Cagliari, Parma e Crotone.
Tutte le ultime quattro, a differenza di Benevento e Spezia sono accomunate dal cambio di guida tecnica a stagione in corso.
Un vantaggio di sette punti quello delle due neo promosse (29 punti al pari della Fiorentina) sul Cagliari terzultimo che rappresenta un tesoretto da non disperdere in questa volata finale che mette in palio ancora 30 punti (33 per Torino, Lazio, Inter, Sassuolo, Juventus e Napoli) in cui bisogna ancora mettere del fieno in cascina per assicurarsi la partecipazione alla prossima Serie A.
Nelle ultime dieci stagioni a partire dal 2010/11 per sei volte le tre squadre in coda alla classifica alla 28^ giornata sono poi retrocesse al termine della stagione.
In tutti e dieci i campionati sono retrocesse sempre almeno due squadre su tre tra quelle che occupavano le ultime tre piazze a dieci gare dal termine.
Le quattro squadre che in questi anni sono riuscite a tirarsi fuori dalla zona retrocessione nelle ultime dieci gare di campionato sono il Bologna 2018/19 (F. Inzaghi – Mihajlovic), il Crotone 2016/17 (Nicola), il Sassuolo 2013/14 (Di Francesco – Malesani – Di Francesco) ed il Lecce 2010/11 (De Canio).
Tra questi il precedente più eclatante è senza dubbio la salvezza del Crotone di Davide Nicola nella stagione 2016/17 che dopo 28 giornate era penultimo a 14 punti con ben 8 punti di ritardo dall’Empoli di Martusciello che occupava la diciassettesima piazza.
Nelle ultime dieci gare di quella stagione i calabresi misero insieme sei vittorie, due pareggi e due sconfitte per un totale di 20 punti che significarono la salvezza a quota 34 (la quota salvezza più bassa degli ultimi dieci campionati come nella stagione 2013/14) ai danni dell’Empoli che nell’ultimo scorcio di campionato totalizzò 10 punti.
Quello è stato anche l’unico degli ultimi cinque campionati in cui si salvarono due neo promosse su tre (l’altra era il Cagliari), mentre negli ultimi dieci anni è sempre retrocessa almeno una neo promossa, e mai chi era ultimo a questo punto della stagione è riuscito poi a salvarsi. Dati questi che non sorridono al Crotone di Serse Cosmi attualmente ultimo a -8 dal Torino che ha da recuperare anche la gara con la Lazio.
Speranze poche ma comunque accese per il Parma il cui distacco dalla quart’ultima piazza è di quattro punti anche se i numeri degli emiliani raccontano di una squadra che fatica a vedere la luce in fondo al tunnel.
Con il cambio di guida tecnica il Parma ha peggiorato la propria media punti che è di 0,68 a partita (0,75 con Liverani, 0,58 con D’Aversa), ha leggermente aumentato la media realizzativa che rimane comunque al di sotto di una rete a partita (0,93), ma non riesce ancora a limitare le reti subite (1,93 a partita) che valgono la seconda peggior difesa del torneo, meglio solo del Crotone.
Chi invece ha rilanciato le proprie ambizioni in chiave salvezza dopo il cambio in panchina è il Cagliari che, nonostante le ultime due sconfitte consecutive con Juventus e Spezia, dall’arrivo di Semplici ha una media punti di 1,4 a partita (con Di Francesco 0,65) migliorando il rendimento della squadra sia dal punto di vista offensivo che difensivo.
L’impressione è che da qui a fine stagione sia lotta serrata proprio tra i sardi ed il Torino di Davide Nicola che dal suo arrivo è riuscito a tirare fuori la squadra dalle sabbie mobili, ma non sembra ancora aver incanalato il percorso giusto per salutare il resto della compagnia.
I problemi per i granata arrivano soprattutto dalla fase difensiva dove il Torino subisce molti più gol di quanto in realtà conceda in termini di pericolosità al tiro avversario.
Dalle statistiche avanzate di Understat vediamo che a fronte di 43,31 Expected gol Against concessi (gol attesi dai tiri subiti) la squadra di Nicola ha incassato 50 reti, vale a dire 0,25 reti a partita incassate più di quel che ci si attende considerata la pericolosità dei tiri concessi.
Chi invece overperforma le proprie prestazioni difensive è il Cagliari che è passato dal concedere più di 2 Xg Against a partita sotto la gestione Di Francesco a 1,07 dall’arrivo di Semplici, per una media generale di 1,84 Xg Ag a partita a fronte di 1,71 gol subiti.
Scenario opposto in fase offensiva dove ad overperformare è il Torino che a fronte dei 34,97 Xg creati ha segnato 39 reti (0,14 in più a partita) mentre il Cagliari ha segnato 1,11 gol a partita con 1,16 Xg. Entrambi i valori, dall’arrivo di Semplici sono di 1,4 a partita.
Considerato il terzetto a quota 29 (Fiorentina, Spezia, Benevento) se non in posizione del tutto tranquilla quanto meno in comfort zone, allora la lotta per la permanenza in serie A si può delimitare ad un posto per tre squadre (Torino, Cagliari, Parma), con gli scontri diretti che saranno decisivi nel computo finale soprattutto per il Parma che nelle prossime sei gare affronta Benevento, Cagliari e Torino in trasferta, il Crotone in casa, oltre ai match con il Milan al Tardini e la trasferta allo Juventus Stadium.
Volendo collocare l’asticella della quota salvezza quest’anno potrebbe essere anche inferiore alla media degli ultimi 10 campionati che è di 38 punti.
La sensazione, alla luce della tendenza degli ultimi campionati, è che l’efficacia difensiva possa essere il fattore decisivo nel duello tra Cagliari e Torino più dell’efficacia offensiva.
Nelle ultime tre stagioni infatti la 17° classificata ha avuto sempre una miglior difesa e un peggior attacco rispetto alla 18°. La stagione 2015/16 è stata l’ultima in cui si è salvato il miglior attacco e la peggior difesa rispetto alla 18° classificata.
Servirà probabilmente il 50% dei punti disponibili a Cagliari e Torino per uscire vittoriose dalla contesa per la salvezza con i granata di Cairo ad ora leggermente avanti e in attesa del recupero con la Lazio, e i sardi ad inseguire per provare a scacciare gli spettri della stagione 2014/15 quando con Zeman in panchina e il tardivo avvicendamento con Gianluca Festa a sette giornate dal termine del campionato la squadra retrocesse con 34 punti, nonostante i 13 punti del nuovo tecnico.
La speranza per la squadra del Presidente Giulini è che il tempismo questa volta possa cambiare il corso della storia.