Angolo del tifoso
ANGOLO MILAN – Tre punti che valgono oro
Il Milan gioca a tratti, va in vantaggio, soffre il ritorno del Genoa e alla fine vince. Non una partita impeccabile, ma bisognava portare a casa tre punti fondamentali in una giornata piena di scontri diretti. Negli altri campi si sarebbero giocate Atalanta-Juventus e Napoli-Inter e allora mettere in cascina una vittoria non sarebbe stata proprio una cosa come un’altra.
Una giornata in meno da giocare e ancora seconda posizione in solitaria. Senza lo squalificato Ibrahimovic, Pioli in attacco conferma le intenzioni intraviste durante settimana. Leao al centro dell’attacco, perchè a ben vedere i gol del portoghese sono arrivati quando ha giocato in quella posizione, Saelemaekers a destra, Calhanoglu centrale e Rebic a sinistra. Kalulu in difesa preferito a Dalot e Romagnoli in panchina dopo oltre un mese di assenza.
Il Genoa è sceso in campo col chiaro intento di imbrigliare la manovra del Milan, riempire il più possibile gli spazi, in modo da evitare gli inserimenti dei trequartisti rossoneri, linee molto corte e blocchi compatti.
I rossoneri all’inizio faticano a trovare ritmo e il gol a freddo di Rebic spariglia le carte. Punizione di Hernandez, deviazione di Strootman in barriera, pallone che si impenna e che, dopo un rinvio di testa di Ghiglione, arriva sui piedi di Rebic che lascia partire un tiro a incrociare imprendibile per angolo e potenza. Una prodezza autentica, tiro al volo di controbalzo di sinistro ottenuto con una torsione che avrebbe messo alla prova l’equilibrio e la coordinazione di tanti. Ma non di questo croato che si conferma genio e sregolatezza. Quando è in forma, diventa inarginabile.
La banda di Pioli approfitta del momento di sbandamento del Grifone e spinge per il raddoppio. Tanta corsa, tanta concentrazione ma, come accade da sempre, manca spesso, troppo spesso, il passaggio decisivo nel momento giusto. E l’indiziato numero uno è il 10, Calhanoglu, non ispirato e con la gamba scarica.
Il Genoa si fa vedere dalle parti di Donnarumma soltanto alla mezz’ora, prima con Destro e poi con Badelj e il pareggio si materializza al minuto 37 grazie a un’ottima protezione della palla da parte di Scamacca che, nel difendersi da Tomori ed Hernandez, genera un angolo (calciato da Zajc) su cui si avventa in modo vincente Destro. Male Tomori in marcatura, stavolta. E l’ex Destro nuovamente carnefice del Diavolo dopo la doppietta all’andata che ha segnato il ritorno al gol di un attaccante smarrito da anni.
Il Milan accusa il colpo, perde luciditá e sicurezza. Il Genoa spinge senza sosta anche dopo il raddoppio rossonero. Ma un rimpallo fortunoso sulla nuca di Scamacca, che la insacca beffando il suo stesso portiere, riporta i rossoneri in vantaggio.
La tensione del pressing degli ospiti sale e i padroni di casa, in debito di ossigeno, lasciano spazi. Il momento peggiore si registra quando Donnarumma smarrisce malamente un pallone in uscita: Gigio fuori causa, prima Masiello, poi Behrami con la palla del pareggio all’ultimo minuto ed entrambi murati sulla linea da Kjaer e Tomori che, in questa maniera, si riscatta dell’errore sul gol di Destro.
Il Milan torna a vincere a San Siro pur soffrendo. Si chiude così la trentunesima giornata e la lotta per la Champions League è nel vivo. Quattro punti fra la seconda e la quarta; sei includendo la quinta.
Il calendario promette un finale di campionato non proprio tranquillo: il Milan dovrà affrontare infatti Sassuolo, Lazio, Benevento, Juve, Torino, Cagliari e Atalanta. La lotta per la salvezza non lascerá partite facili ma la sensazione è quella che i tre punti di questa gara valgono davvero oro.
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