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Giornata storta, anzi stortissima
“Una giornata a volte è matrigna, a volte è madre”. Non lo diceva Boskov, ma un certo Esiodo che di destino e di vita se ne intendeva a tal punto da dare consigli.
Noi non abbiamo la sagacia filosofica di Esiodo, né la conoscenza calcistica di zio Vujadin, però una cosa ci sentiamo di dirla.
La giornata numero trentuno di questa serie A non ci è sembrata una di quelle memorabili per i colori aquilotti: troppo brutti per essere veri.
Ma si sa, un calo ci può stare e una giornata “storta” può capitare.
Subito sotto nonostante Leopardi
La partita col Bologna assume subito i connotati della debacle.
I due goal in venti minuti cambiano l’inerzia del match e fanno intuire, anche ai più ottimisti, che non sarebbe stato un bel pomeriggio.
Il goal di Ismajli su calcio d’angolo fa illudere che la partitura possa cambiare, ma si tratta solo di un’illusione. Parafrasando il buon Giacomo Leopardi, l’immaginazione è la sola in grado di darci piaceri infiniti, ma pur sforzandoci di immaginare una rimonta sensazionale ai danni della squadra felsinea, l’unico vero momento di piacere, anzi di sollievo, è stato vedere il palo respingere al mittente la possibilità della terza rete.
L’insostenibile leggerezza del calcio d’angolo
Il resto del racconto, anzi la scena madre, che sancisce in maniera irrimediabile l’esito della partita, avviene sui due calci d’angolo che in cinque minuti producono due reti a tinte rossoblu.
Sono due pillole di sonnifero che anestetizzano la voglia di giocare e di crederci.
Subentra la voglia di iniziare a pensare subito alla prossima partita.
L’ultima mezz’ora serve solo a fare un ripasso degli schemi e a far riposare un paio di giocatori in vista dei prossimi impegni.
Le analisi tecniche e tattiche ve le risparmiamo, ci sono anche troppe persone che lo fanno per tutti, specie sui social.
Crederci sempre
Dopo questa sconfitta occorre subito voltare pagina, facendo tesoro degli insegnamenti di questa partita.
Noi tifosi siamo rimasti sorpresi nel non vedere il solito Spezia, ma può succedere.
Del resto non si può sempre rendere al massimo.
Le giornate che restano diventano un mini campionato finale dove si dovrà cercare di racimolare più punti possibili.
Il vantaggio dello Spezia è sapere che non sarà costretto a fare un filotto di risultati utili.
L’insegnamento, invece, è che non dovrà aver paura di non farcela.
Per i nostri ragazzi è stato un campionato che ha portato via tante energie mentali, ma stiano tranquilli.
Noi tifosi siamo sempre accanto a loro.
Non abbiamo mai smesso di credere in loro.
Portovenere ci aspetta.
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