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LEVA CALCISTICA ’68: Speciale Euro’ 80 – Prove di un’esultanza

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“Gli italiani perdono partite di calcio come fossero guerre e le guerre come fossero partite di calcio”
-W. Churchill-


Eh si, mio caro Winston.

Italia contro Inghilterra non è mai stata partita banale, ne’ mai lo sarà.

Dall’alto della loro supponenza e nella convinzione di credersi inventori del giuoco del football, gli inglesi non ci sono mai stati sportivamente simpatici e quella sera, il Comunale di Torino, pieno in ogni ordine di posto, glielo fece capire bene ai britanni.

Fu il nostro centrocampista più “totale” a metterla dentro, con movimento da nove, a dieci minuti dalla fine.

Marco Tardelli.

Dopo soli due anni sarebbe stato protagonista di un’altra esultanza che sarebbe rimasta nella storia e nell’immaginario collettivo di un intero popolo. Quella sera fece le “prove generali” con le emozioni, imboccó le “cumplanari dei sentimenti” che lo avrebbe catapultato sull’erba del Santiago Bernabeu. Inserimento nell’area piccola e tocco d’esterno su cross teso da sinistra di Ciccio Graziani. Gli inglesi non ebbero il tempo – e la forza – di reagire.

La gara era stata molto bella e combattuta.

Gentile aveva ben tenuto Tony Woodcock. Benetti aveva imbavagliato Wilkins e lo stesso Tardelli aveva annichilito Kevin Keegan prima di prendersi la sua soddisfazione. Un Giancarlo Antognoni sontuoso a centrocampo aveva inventato costantemente, non disdegnando – anche lui – la pugna contro Alan Kennedy.

Il pubblico di Torino fece da meraviglioso contorno ad una bella partita che finì in festa visto il risultato. Il Totonero per una sera risultò lontano e la vittoria apriva vittoriose prospettive per la nostra Nazionale.

Mi solleticava non poco l’idea che di lì a qualche giorno avrei assistito, al San Paolo, dal vivo ad un altro Classico Europeo con sensibile retrogusto di valore storico.

Inghilterra versus Spagna.

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