Angolo del tifoso
ANGOLO SPEZIA – Primo maggio
Un primo maggio da ricordare
Quella del primo maggio è una data che rievoca dolci ricordi nei cuori dei tifosi spezzini. Non è solo la festa dei lavoratori, consumata magari con il consueto picnic a fave e formaggio, ma è una data che evidentemente diventerà un giorno fasto nel grande libro della cabala sprugolina. Era il primo maggio del 2006, infatti, quando a Padova lo Spezia conquistò il punto decisivo per la promozione in serie B dopo 55 anni ed in seguito ad un testa a testa col Genoa di Preziosi. Questa volta, il punto guadagnato contro il Verona potrebbe essere di fondamentale importanza per il finale di stagione e per continuare a credere nella salvezza in serie A.
Mente bloccata
La partita ha visto subito un Verona partire meglio, spinto dalla voglia di sfoderare una prestazione che potesse interrompere la serie di quattro sconfitte consecutive, mentre lo Spezia, pressato dalla necessità di raccogliere punti salvezza, è apparso un po’ timido e troppo preoccupato di non scoprirsi. Così facendo però, la squadra aquilotta ha finito per essere troppo distante dall’area avversaria e paradossalmente ha rischiato di essere trafitta dalle combinazioni veloci degli scaligeri. Neanche il pericolo scampato con il palo del Verona sul finire del primo tempo è servito a destare i giocatori dal loro strano torpore dovuto alla paura. Paura che si è materializzata al rientro in campo con il gol lampo del vantaggio scaligero.
Verso il picco
Troppo presto, però, per dichiarare finita la questione. Soprattutto, troppo tempo ancora da giocare per non provare a riequilibrare le sorti di una partita che la classifica ha reso di importanza capitale, più di quanto le due squadre facciano vedere sul campo a livello tecnico e tattico. Lo Spezia inizia pian piano a sciogliersi mentalmente, potendo sfruttare la garra di Estevez e soprattutto la qualità tecnica dei neo entrati Saponara e Agudelo. Proprio questi ultimi due confezionano l’azione che porta al goal di Saponara che insacca in scivolata. Una rete, quella di Ricky, che allontana dal cielo gli avvoltoi e che restituisce – si spera – un minimo di serenità per affrontare al meglio le ultime partite di campionato. La linea del traguardo non è stata ancora tagliata. Come direbbe la marchesa di Merteuil: “Non si giudica un tenore da come si schiarisce la voce”. Aspettiamo sempre la fine per capire se il volo degli aquilotti è arrivato sul picco tranquillo della vetta di questa montagna che si chiama serie A. Ma una cosa ci sentiamo di poterla dire: le nuvole di pioggia e i venti che spirano fortissimo potranno rallentarci ma non devono farci temere di precipitare.
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