Tempo di lettura: 3 minuti45 minuti brillanti e 70 punti in classifica: basterebbero due numeri per dare efficace sintesi al pomeriggio quasi estivo in cui il Napoli ha avuto ragione dello Spezia nella penultima trasferta della stagione.
L’allenatore della squadra ligure, di solito esaltato per la capacità di dare un bel gioco ad uno Spezia in questa stagione più volte sorprendente, ha invece deluso al cospetto del collettivo azzurro, affrontato con una difesa alta ed impacciata: l’ideale per mandare a nozze Osimhen e compagni.
Dal 6 gennaio all’8 maggio sono trascorsi quattro mesi, da Napoli-Spezia a Spezia-Napoli un tempo che invece sembra assai meno per come è andato veloce: 42 punti conquistati nonostante quelli buttati contro Sassuolo e Cagliari, peraltro, avrebbero significato (se ripetuti e migliorati nelle altre 19) finanche provare ad insidiare la leadership nerazzurra.
“Se non ti fermano mentre ti allontani, allora continua a camminare. Guarda avanti, senza voltarti”, ha scritto memorabilmente un ispirato Paulo Coelho, capace di poggiare la penna sul foglio più o meno con la stessa leggiadria con cui Piotr Zielinski accarezza il pallone di cuoio con uno qualsiasi dei due piedi coi quali corre e inventa calcio.
Theodore Roosevelt aveva, tra gli altri, un assioma: “Il meglio che puoi, con quello che hai, nel posto in cui sei”.
Lo sa bene Victor Osimhen, il più grande progetto di attaccante mai arrivato nel golfo di Napoli.
Il nigeriano numero 9 è un ragazzo che pare volersi mangiare il mondo.
Attacca lo spazio come se non esistesse un domani e semina avversari semplicemente decidendo di farlo e mettendo in moto le gambe.
Giocando insieme a Zielinski, Demme e Lozano, imparando ad occupare lo spazio in fase difensiva e ad amministrare la condizione fisica nei 90 minuti, l’anno prossimo l’avanti azzurro può provare a fare qualcosa di importante e a diventare uno dei migliori interpreti del ruolo.
Se, però, per l’eterno Gabriele D’Annunzio “il rimpianto è il vano pascolo di uno spirito disoccupato”, non ha senso chiedersi cosa sarebbe stata questa stagione se il super attaccante azzurro avesse giocato (senza Covid ed infortunio) più delle misere 13 partite in cui ha potuto essere impiegato. Più bello, infatti, pensare a quel che potrà succedere nella prossima.
Nel sabato pomeriggio in Liguria della 35esima giornata, infatti, la squadra di Gattuso ha mostrato il trailer di quel che potrebbe essere l’anno che verrà: i ripetuti ripiegamenti difensivi di Lorenzo Insigne (meno efficace del solito invece davanti), le scorazzate alternate di Politano e Lozano, il dinamismo di Demme, la corsa matta senza risparmio di Manolas, le carezze ed i volteggi di Zielinski, le sgroppate utili e letali di un cavallo di razza col numero nove sulle spalle e tanta voglia di stupire.
Adesso in dieci giorni tre partite decideranno la stagione, decretando anche contesti ed obiettivi nell’anno che verrà.
Le diapositive che arrivano dalla Liguria sono, però, comunicazioni aventi valore di posta certificata: il Napoli fa gol, si diverte, ha voglia di far bene e… ha un grande attaccante!
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