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Benevento, Vigorito: “Non ho mai parlato di complotto”
Dopo la sfuriata di domenica pomeriggio, nel postpartita di Benevento-Cagliari, in queste ore è tornato a parlare il presidente del club campano, Oreste Vigorito ai microfoni di giornalettismo.com, chiarendo la sua posizione su quanto accaduto.
Io ho parlato di una violazione del regolamento del Var. Ho anche aggiunto tra le mie frasi che il signor Mazzoleni veniva chiamato a decidere sorti di partite per le quali il soccombente era sempre una squadra del sud. Ma non stavo riportando una convinzione mia: stavo semplicemente riportando dei messaggi che mi stavano arrivando. Il giorno dopo, però, sono usciti degli articoli con titolo: “Vigorito: Mazzoleni abbatte il sud”. Non era una mia affermazione, era un riportare affermazioni che arrivavano da molte parti d’Italia. Ci tengo a chiarirlo perché l’opinione di uno è una cosa, l’opinione di altri è cosa diversa. È stato trasferito al pubblico come mio pensiero un pensiero che apparteneva a molti: io ho conservato tutti i messaggi sul telefonino che manifestavano questa opinione. Il modo in cui è stata raccontata questa cosa mi ha dato molto fastidio“.
“Si è voluto trasferire su un’idea di complotto, parola che non ho mai pronunciato e che pure mi è stata attribuita, ai danni del Benevento per la mia amicizia con l’avversario politico e sportivo, che arriva da Avellino (città dove io concentro molte delle mie attività), il presidente della Figc Cosimo Sibilia. Io sarei vittima di manifestazioni degeneri del palazzo perché amico di Sibilia. Questa è un’altra delle frasi scritte su siti e giornali e che io non ho mai pronunciato”.
“Nel primo caso mi è stata attribuita un’accusa, mentre io volevo sottolineare semplicemente la violazione del protocollo del Var; nel secondo caso, si tendeva ad ampliare questo senso di sconforto e delusione derivante da un concetto di complotto. Due affermazioni che, ripeto, mi hanno dato molto fastidio e che fanno più male che bene. Per me, invece, resta l’errore commesso dalla terna arbitrale e dalla sala Var perché l’intervento di Mazzoleni sarebbe stato giustificabile solo per stabilire se il fallo era stato commesso oppure no”.
Per quanto riguarda le indagini? Era naturale ed evidente aspettarsi che sulle mie affermazioni si aprisse un’indagine, meno evidente era stabilire che quelle affermazioni fossero un’accusa provata, perché non ho fatto accuse. Ho semplicemente affermato che ci sono state delle situazioni la cui entità non è stata valutata nel modo giusto. È chiaro che avrebbero dovuto aprire un’indagine, poi si vedrà sulla base di quali conclusioni andranno a chiuderla e quali sono le motivazioni di queste conclusioni: quando saranno pronunciate, capiremo che la giustizia sportiva si appoggia sui fatti o sulle opinioni dei giornali“.
I rumors sul possibile approdo alla Salernitana? “Uno non si toglie mai il vestito che ha addosso. Io ho una società che guido da 15 anni: per mia abitudine io non mollo mai una creatura. La Salernitana come tifoseria e come simbolo di una città ha avuto i miei complimenti gioiosi: ha una tifoseria che si merita la promozione in Serie A. Da qui a farmi protagonista di una trattativa con il signor Lotito ne corre tanto. Ma il calcio è fatto di tanta fantasia. A volte fa sognare, a volte fa staccare dalla realtà”.
(foto sito ufficiale Benevento)
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