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Antonio Conte: “Futuro? Anno di studio. L’Italia trasmette sicurezza”
Antonio Conte, ex allenatore dell’Inter Campione d’Italia, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Rai Radio 1 nel corso della trasmissione Radio Anch’io Sport. Il tecnico salentino si è pronunciato sul suo futuro, su quanto accaduto a Christian Eriksen e sul cammino degli azzurri a Euro 2020. Di seguito le sue parole riportate da tuttomercatoweb.com:
“Il giudizio sull’Italia è sicuramente positivo. Doveva superare il girone e l’ha fatto in modo brillante. C’è unità di intenti, coesione di gruppo e grande voglia. Questo fa ben sperare. Per il resto le altre Nazionali si stanno confermando. La Francia e la Germania mi piacciono, hanno esperienza e calciatori forti. Il Belgio è un’ottima squadra, se recupereranno al top De Bruyne e Witsel saranno pericolosi”.
L’Italia al momento è la migliore?
“Sicuramente ha dimostrato continuità e ha avuto grandi meriti nel voler vincere le partite. È una delle candidate ad arrivare fino in fondo”.
Come valuta l’operato degli arbitri? C’è confusione tra contrasto e fallo?
“Per quello che mi riguarda, per la mia esperienza in Italia e all’estero, c’è sicuramente un modo differente di arbitrare. In Inghilterra il contrasto viene spesso e volentieri, anche se s’è irruenza, non fischiato. In Italia e in Spagna si è più fiscali. Dipende molto dal metro di giudizio e dalla Nazione dove si gioca. In alcuni Paesi il calcio è più maschio, in altri non si punisce. Preferisco comunque quando si lascia giocare”.
Cosa le è piaciuto di più dell’Italia?
“Quello che mi sta piacendo è che sta trasmettendo sicurezza. Chi guarda la squadra vede che c’è compattezza ed equilibrio tra fase difensiva e fase offensiva. Questo è importante quando si vuole arrivare in fondo a una competizione. Sicuramente adesso bisognerà aspettare le partite più impegnative ma bisogna essere molto positivi. Quello che sta facendo la Nazionale non è certamente una cosa da sottovalutare”.
Anche la Serie A è migliorata.
“Il livello qualitativo si è alzato tanto negli ultimi anni. La dimostrazione sono i grandi giocatori che sono arrivati”.
Vede analogie tra la sua Nazionale e la sua del 2016?
“Sicuramente la grandissima compattezza della squadra, sia chi gioca che chi va in panchina rema dalla stessa parte. Questo è sicuramente un grande punto a favore dell’Italia, anche noi eravamo così. Questa Italia sta dimostrando di poter competere”.
Dopo la vittoria con la Spagna agli ottavi nel 2016 arrivò troppa euforia?
“No, non penso. Arrivando primi incontrammo una strada molto difficile. Trovammo e battemmo la Spagna e subito dopo affrontammo la Germania che aveva vinto il Mondiale. Riuscimmo lo stesso a fare una buonissima partita, peccato per i rigori. Quando si va avanti sale il livello, l’entusiasmo va bene ma le difficoltà crescono. Con tutto il rispetto per chi abbiamo incontrato fino a ora dagli ottavi in poi le cose si fanno più dure”.
Potrebbe esserci una sorpresa nella vittoria finale?
“Non penso, sinceramente non vedo tra le outsider particolari squadre che possano vincere l’Europeo. Alla fine sarà una delle Nazionali che sono state pronosticate. Speriamo che possa essere l’Italia”.
Potrebbe esserci il Belgio ai quarti. È più forte rispetto al 2016?
“Negli ultimi anni sono stati sempre in alto nel ranking ma nonostante questo ancora non hanno vinto niente di importante. Per i calciatori che hanno è una delle candidate alla vittoria finale ma poi quando si arriva nella situazione calda si deve dimostrare di aver fatto il salto di qualità. Il ranking è importante ma è la vittoria che ti porta nella storia”.
Cosa pensa di Eriksen? Lo ha sentito?
“Sono stati momenti orribili che ho vissuto da solo. Nel mondo del calcio vedere una situazione simile ti fa rimanere male. Ho avuto la possibilità di vivere a stretto contatto con Christian e vederlo con gli occhi sbarrati mi ha fatto stare male e mi ha colpito. Sono contento che la cosa si sia risolta, questa è la cosa più importante. Ringrazio tutti i compagni per quello che hanno fatto e per la compostezza che hanno avuto. Bisogna essere preparati e chi è intervenuto lo ha fatto. Auguro a Christian di stare sereno, con la famiglia, poi ci sarà il tempo per le altre valutazioni. Il calcio viene dopo”.
Il prossimo sarà un anno sabbatico per lei?
“Sarà un anno in cui cercherò di studiare e continuare ad approfondire determinate situazioni. Voglio sfruttare la massimo questa situazione non voluta. Ma va bene così, sfrutterò il periodo per stare con la famiglia e per guardare calcio, che si evolve sempre e va avanti”.
(Foto: sito ufficiale Inter)
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