Tempo di lettura: 3 minutiL’aveva detto Riccardo Pecini. Il nuovo allenatore dello Spezia sarebbe stato scelto nel segno della continuità col modulo adottato e soprattutto in funzione di un gioco propositivo e coraggioso. L’aveva dichiarato il buon Pecini, come la palla numero otto in buca d’angolo, ma nessuno o quasi gli aveva creduto. Ed invece la scelta è caduta proprio su Thiago Motta. A lui il compito dar seguito al progetto intrapreso dagli americani, che vogliono creare una rosa fatta di giocatori giovani, in grado di esprimere un calcio offensivo e possibilmente piacevole.
Una sfida affascinante, per molti anche azzardata, che richiederà la verifica del campo e un po’ di pazienza. Thiago Motta, ha mosso primi passi da allenatore nel PSG, dove ha allenato l’under 19 della squadra parigina.
Nel 2019 viene chiamato da subentrante ad allenare il Genoa, ma dopo l’esordio vincente, viene sollevato dall’incarico dopo un paio di mesi a causa della classifica deficitaria del grifone. Nel 2020 si è diplomato al super corso di Coverciano – lo stesso di Pirlo e Italiano- con 108/110, risultando il migliore della sua classe. “Il valore del pallone – lo strumento del mestiere nel cuore del gioco” il titolo della sua tesi. L’aspetto psicologico del pallone che, da oggetto di venerazione del bambino durante l’infanzia, diventa in età adulta uno strumento di realizzazione personale e professionale; il possesso palla; il ” contro pressing” di Klopp; gli insegnamenti di Bielsa. Sono questi alcuni dei temi del suo elaborato. Le sue idee di calcio hanno avuto un peso determinante nella scelta della dirigenza aquilotta. Bravo e attento con i giovani, Motta potrà trasmettere il suo credo tattico, fatto di pressing e giocate in velocità. Ardito con le sue idee come pochi, qualche anno fa ha provocatoriamente teorizzato la possibilità di giocare con un spregiudicato 2-7-2. In realtà il suo calcio, al di là di numeri e moduli, prevede la partecipazione di tutti i giocatori. A tal proposito, anche il portiere, che deve essere bravo con i piedi, è chiamato a dare un contributo attivo al gioco. Costruzione dal basso, inserimenti in attacco delle mezze ali e recupero palla nella metà campo avversaria sono le armi dell’allenatore italo brasiliano. A completare l’opera ci penserà Pecini. L’ex capo osservatore della Samp, che ha scoperto tra gli altri, i vari Schick, Skriniar, Torreira e Icardi, -giusto per fare qualche nome- cercherà di dare al mister Motta i giocatori più adatti ai suoi schemi.
Profondo conoscitore del calcio nordico, ( vedasi Damsgaard portato alla corte di Ferrero), Pecini proverà a creare il giusto mix tra giocatori fisici e tecnici. Per lui i giocatori “fisici” possono dare maggiori garanzie nell’immediato, mentre quelli “tecnici” fanno vedere le loro qualità nel lungo periodo. Potrebbe essere questo uno dei primi indizi sulle scelte del tipo di giocatori che verranno scelti. Lo Spezia, per forza di cose, dovrà avere innanzitutto giocatori pronti da subito per essere all’altezza di questa nuova sfida in serie A. Un campionato dove la nuova proprietà statunitense vorrà mettersi in mostra introducendo idee nuove. I tifosi si augurano nel frattempo di poter vedere la loro squadra con gli stessi occhi trasognanti di un bambino che guarda una palla.
Il bambino, citato da Thiago nella sua tesi, punto di partenza e di arrivo per inseguire nuovi sogni.
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