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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – Pellegrin-aggio a Salerno

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Pensando alla Salernitana mi tornano ricordi belli e brutti: Agostino naturalmente; la prima giornata di 23 anni fa, ultima annata del mio amato Zeman col vantaggio di Rigobert Song, per i cilentani. La Roma rispose con un 3 a 1, di cui si ricorda il tacco del nuovo Zola, Alessandro Frau da Porto Torres, per Totti.

Il nuovo Zola però iniziò e finì con quel tacco e nominare Frau abbinato ad alcuni nomi agghiaccianti di quella rosa (Tomic, Fabio jr, Servidei etc) ancora oggi fa nitrire i cavalli come Frau Blucher.

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Da una parte lo Special One, dall’altra Castori, dall’estetica Mazzoniana, che se si dovesse leggere l’elenco delle sue squadre nei primi venti anni di carriera, sembrerebbe più la narrazione medioevale delle battaglie di Giovenale da Vetralla (Belfortese, Urbisaglia, Tolentino, Camerino etc). Invece è un signore di tutto rispetto che ha ottenuto promozioni in piazze inaspettate (compreso il Carpi in Serie A).

La bolgia (dimezzata dalle regole Covid) di una calda piazza in attesa da 23 anni non porta sogni sereni…

Castori attua la tattica del “Gronchi rosa”, francobollando ogni suo calciatore al proprio dirimpettaio e ben attento a non visitare la metà campo avversaria. La cosa nel primo tempo funziona: a dispetto della pressione e conduzione del gioco, i giallorossi riescono a impensierire la porta avversaria solo un paio di volte con le girate di Abraham.

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Il secondo tempo parte allo stesso modo, ma al 52 su una svista cilentana, Vina pesca in area Pellegrini che insacca in diagonale l’1 a 0, con Belec non proprio incolpevole.

La Salernitana accusa il colpo e la Roma abbatte la “diga” di Castori sotto un nubifragio.

Sublime l’azione tutta di prima del secondo gol, con Perez lungo per Abraham, sponda per Mhkytarian e appoggio per il filtrante Veretout, 0 a 2.

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Dopo una doppia ottima parata di Belec, arriva il gol più atteso, quando Abraham raccoglie un pallone in orizzontale e al volo tira un diagonale sul palo, interno stavolta, 0 a 3.

Delizioso anche il tiraggir con cui Pellegrini chiude lo 0 a 4, perfetto sotto l’incrocio.

Onestamente il 5-4-1 dei padroni di casa ha trasformato la partita nell’assedio di Barletta, 78% di possesso palla ai giallorossi e la strada per la salvezza sembra veramente lunga e tortuosa, ma la Roma ha giocato con pazienza, senza isterismi e appena ha ferito l’avversario, si è abbattuta su di lui con sicurezza e qualità.

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A Rui Patricio, Mancini e Ibanez è stato chiesto di pagare il biglietto alla fine. Karsdorp, libero da compiti di marcatura, ha maramaldeggiato sulla fascia, buttando dentro molti palloni. Finalmente Vina: l’esterno è stato sempre in partita, ha recuperato palloni, fatto assist a Pellegrini e tentato due volte la conclusione.

Cristante sotto ritmo, ma l’avversario sollecitava poco, mentre Veretout, poco visibile nel primo tempo, fa un bel gol, capocannoniere della squadra e nel secondo tempo mette la solità fisicità e mentalità. Meno presente Miki, nonostante l’assist al francese, mentre partitone di Carles Perez, sempre sul pallone, corsa e aggressività.

Abraham è il padrone dell’area e sono tutti su di lui. Ha più difficoltà a gestire il pallone, ma fa a botte con tutti e alla fine arriva un gol importante e molto bello.

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Menzione Special per il Capitano. Pellegrini ha preso in parola quanto detto da Mourinho su di lui e si fa in tre: giocatore a tutto campo, aggressivo, tenta giocate difficili nelle sue corde, segna. La cura del portoghese sembra avergli dato carica.

Ora si chiudano gli ultimi tasselli e si prosegua la strada intrapresa, la mano di Mou sulla testa dei giocatori è già visibile.

 

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