Angolo del tifoso
ANGOLO MILAN – Il Milan schianta Sarri e la Lazio
Bentornata Serie A. Giorni lunghi, due settimane che parevano infinite. Le domeniche senza campionato. Qualcosa che neanche la poesia crepuscolare può spiegare.
A San Siro va in scena il Milan di Ibra che rientra, di Tonali ritrovato, di Leao eterna attesa e la nuova Lazio di Sarri. E senza possibilità di sbagliare e di peccare di faziosità, possiamo dire che il Milan si regala una serata sontuosa davanti ai suoi tifosi.
La settimana che doveva cominciare è di quelle toste. Il classico tour de force. Lazio, Liverpool e Juve ogni tre giorni. Ma l’inizio segna già +3. C’è stato ritmo, pressione e manovra fluida che hanno messo in crisi i biancocelesti dal primo all’ultimo minuto del match. Autostima e convinzioni aumentano. E si vede. Secondo Nereo Rocco, 2-0 è il risultato perfetto per una partita di calcio. Dice tutto eppure pare dica poco. Il gol di Leão sicuramente quello decisivo. Ha sbloccato il risultato nel momento più decisivo di una partita. Allo scadere del primo tempo. A spezzare le gambe e le motivazioni. A rendere claustrofobico uno spogliatoio che in trasferta già è piccolo di suo. L’attaccante portoghese prende palla nell’area del Milan, poco prima della mezzaluna del centrocampo, e se la porta a spasso per cinquanta metri ingannando Leiva, passandola a Rebic che gliela restituisce in piena area di rigore avversaria. Stop, calma e gesso e gol di piatto piazzato nell’angolino alla destra di Reina. Un grandissimo gol come di quelli che ci si aspetta da questo pischello di 22 anni. Importante anche il gol del rientrante Ibra che torna, sfoggia una treccia degna dell’unico svedese moro che la storia ricordi e chiude una partita delicatissima.
Per i rossoneri terza vittoria consecutiva in questo campionato, mantenendosi così a punteggio pieno. San Siro si è inchinato per una squadra che ha approcciato la partita nel modo corretto, togliendo riferimenti alla Lazio e, soprattutto, costruendo occasioni a ripetizione. Persino il rigore mancato di un Kessie che ancora non rinnova è passato inosservato. Un episodio che avrebbe potuto dare coraggio agli ospiti e che, invece, ha ulteriormente rinvigorito le certezze del gruppo, rientrato nella ripresa con lo stesso piglio.
E allora bene così, peccato soltanto per l’infortunio occorso a Bakayoko, la cui partita è durata soltanto 13′. I piedi pregiati laziali invece hanno steccato. Dopo i nove gol nelle prime due partite, è arrivato il digiuno totale. Forse Sarri deve convincersi che con le big serve qualche cambio in formazione.
Per il diavolo ora testa alla Champions, al Liverpool e ad Anfield. A Milanello raccontano che lo svedese stia attendendo il ritorno in Champions come una delle cose più coinvolgenti di tutta la sua carriera. E tornarci dopo il magnifico prologo di oggi autorizza pensieri belli. Mercoledì si torna in campo in un grande palcoscenico, e serve ancora il miglior Milan.
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