Angolo del tifoso
ANGOLO SPEZIA – Kovalen-show
Lo Spezia e il suo carro
Lo Spezia manda un segnale forte alla serie A, agli addetti ai lavori, agli esperti, ai pronosticatori incalliti, alle Cassandre e ai profeti vari. Chi dava per spacciato lo Spezia, “reo” di aver scelto un tecnico come Motta dal curriculum non troppo nobile, starà iniziando a fare il mea culpa. All’improvviso il carro si sta affollando di persone che hanno cominciato a cambiare idea sulla qualità dell’organico aquilotto. Sia chiaro a tutti: non inganni la vittoria sulla Salernitana. La strada è lunghissima e piena zeppa di ostacoli. Però, appena rientreranno i giocatori indisponibili ( oggi erano 11!) e soprattutto appena i nuovi arrivati, specie gli stranieri, completeranno il loro ambientamento, la squadra non potrà che migliorare. La lotta salvezza è un rebus ancora tutto da decifrare. Lo era prima di questa partita, lo è anche adesso, ma prima di provare ad indovinare chi sicuramente retrocederà, occorrerà vedere lo Spezia con la rosa al completo.
V+ S +C
Le tre lettere chiave della partita. Una partita che inizia bene. Salcedo colpisce pure la traversa, ricacciando in gola l’urlo del Picco e facendo vedere antichi fantasmi. a dimostrazione che la fortuna non appartiene sempre agli audaci. Castori la sblocca puntando sui lungagnoni, e il goal di Simy sembra dargli ragione. La Salernitana si limita a cercare la testa di Djuric per aprirsi gli spazi. Lo squadra aquilotta cerca più il gioco palla a terra e le combinazioni in velocità. Antiste sembra una di quelle zanzare, che sparisce quando accendi la luce, ma che poi d’improvviso ti appare nel buio, non appena la spegni. Il francesino ronza e punge chiunque gli capiti davanti. Salta l’uomo come vuole, anche se non sempre viene servito con i tempi giusti. V come Viktor: alla fine ci pensa lui a regalare la vittoria allo Spezia. Kovalenko sforna l’ assist decisivo nell’azione del pareggio e la rete fantastica del sorpasso con un destro a girare che si spegne nel sette. S come Strelec. Lo aspettavano tutti lo slovacco. Lo aspettavano i tifosi. Lo aspettava Pecini che lo ha inseguito per oltre cinque anni per mare e per monti. Alla fine è proprio Strelec che ripaga tanta attesa con una rete bellissima che si infila sotto la traversa, calciando di prima il traversone da destra di Kovalenko. C come cuore. Il cuore dei giocatori che si stringono, gli uni agli altri, per aiutarsi. Quello di Gyasi che si sacrifica giocando da terzino, lui che di mestiere fa l’attaccante. Il cuore di Maggiore, che da capitano, guida, pressa, recupera palla, dimostrandosi sempre pronto a correre in soccorso del compagno in difficoltà. Ma è anche il cuore del Picco.
Bentornato Picco
Finalmente, lo stadio si riappropria del suo ruggito per dare una mano ai suoi ragazzi. Non c’è il tempo di fare analisi, o di prendersela con la sorte o con l’arbitro. Non importa come va la prevendita, chi viene, da dove viene, quanti siamo. Importa solo il tifo. Serve solo incitamento e calore. Con queste armi, con un mister che prova a giocarsela con tutti e. con questi ragazzi, giovani ma bravi, si può fare. Anzi come direbbe il nostro Borghetti : ” si farA’ ! “
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