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Serie A, Dal Pino: “Si va verso la conferma del campionato a 20 squadre”
Il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, ha parlato ai microfoni di Radio Rai. Il numero uno del massimo campionato italiano di calcio si è espresso su diverse tematiche. Di seguito le sue parole riportate da tuttomercatoweb.com:
“È difficile comprendere come lo Stato non abbia pensato a noi. Avevamo chiesto provvedimenti con la FIGC a costo zero e spero che a breve si possa rimediare a questa dimenticanza, altrimenti non sarebbe accettato. Abbiamo chiesto la possibilità di posticipare di sei mesi i pagamenti dei contributi. Sono convinto che alla fine il governo ci verrà incontro. Ci sono tante cose da fare per ridurre i costi e questo passa attraverso il FFP a livello di UEFA. Ci sono anche moltissime altre cose che non possiamo fare a causa della burocrazia. Per crescere servono le infrastrutture, in Italia servono 10 anni per fare uno stadio”.
C’è una data per Inter-Juve di Supercoppa?
“Ancora no. Ci sono due ipotesi, una a fine dicembre e una il 5 gennaio. Abbiamo un contratto con l’Arabia Saudita anche se non avevano esercitato l’opzione per giocare la partita quest’anno. Sono arrivati in ritardo ma penso che presto troveremo una soluzione”.
La FIFA ha un progetto chiaro per il futuro?
“Non posso rispondere io per Infantino. Io sono nuovo nel mondo del calcio, sono entrato due anni fa. C’è una tendenza di FIFA e UEFA di mettere sempre più partite nelle varie competizioni, vedi il Mondiale ogni due anni o la nuova Champions. Noi dobbiamo proteggere la qualità del campionato nazionale e abbiamo le idee abbastanza chiare per il futuro. Vogliamo proteggere il nostro campionato a livello di date e per la qualità delle nostre squadre. Servono le infrastrutture importanti, la Serie A deve avere un buon livello dal punto di vista mediatico”.
Capitolo razzismo, cosa si sta facendo?
“Questo è un problema che non si vede solo negli stadi. Alcuni personaggi non dovrebbero più entrare nei vari impianti di Serie A, noi abbiamo fatto una campagna il “Keep Racism Out” e adesso vogliamo muoverci concretamente per escludere la gente e impedire ai razzisti di comprare i biglietti. Abbiamo creato una grande struttura, a Lissone, con VAR e altre cose. Vorrei creare una stanza anche per le telecamere da utilizzare contro le azioni di razzismo, vedremo come fare. In quel caso si potrebbe agire subito e portare fuori dagli stadi chi si macchia di gesti di razzismo”.
Si parla di spezzettare ancora di più il campionato.
“A inizio campionato si era ipotizzato, poi non l’abbiamo fatto. Questo calendario lo vedrete fino alla fine della stagione. Spezzettare vuol dire valorizzare mediaticamente il campionato”.
Come procede la discussione del format del campionato?
“Le piccole società sono il cuore della Serie A e sono fondamentali all’interno della competizione. Sul numero delle squadre la FIGC ha detto che lascia alla Serie A la decisione finale. Ne stiamo parlando e la discussione è aperta. L’ago della bilancia al momento propende sul restare a 20 squadre”.
Caso DAZN: tanti parlano di mancanza di rispetto. Cosa ci dice?
“DAZN ha acquisito i diritti e erano state fatte tutte le verifiche. Le condizioni c’erano e DAZN è responsabile di questo. Ho già detto che era inaccettabile vedere tutti questi problemi, nelle ultime settimane le cose stanno andando meglio e spero che si continui si questa squadra”.
Cosa chiedete di urgente al governo?
“La rateizzazione dei contributi fiscali. Non è stata data ma spero che si possa arrivare a qualcosa di positivo. Poi c’è quella delle sponsorizzazioni del betting, in tutta Europa si può, qui no. Non ha senso.
È difficile comprendere come uno Stato non abbia a cuore un settore che, negli ultimi 13 anni, ha versato in contribuzione oltre 14 miliardi. Noi e la FIGC abbiamo chiesto provvedimenti a costo zero, atti a sostenere le nostre società che hanno subito 1,2 miliardi di perdite per la pandemia, visto che gli stadi sono rimasti chiusi oltre un anno. Io spero che a breve si possa rimediare a quella che chiamiamo una dimenticanza, perché altrimenti sono sarebbe accettabile. Sono convinto che alla fine il governo ci verrà incontro. Altri settori hanno ricevuto dei ristori, noi no. Abbiamo chiesto nel decreto fiscale la possibilità dilazionare la scadenze di sei o nove mesi dei contributi 2021 e non l’abbiamo ottenuta; sono certo che il Parlamento, in sede di conversione del decreto fiscale, comprenderà le nostre ragioni. La riduzione dei costi passa attraverso il FFP a livello europeo, perché la Serie A ha squadre che competono su scala continentale. Purtroppo oggi, quando parliamo di tantissimo elementi delle nostre domeniche – dal calendario i procuratori, all’affluenza negli stadi – dobbiamo confrontarci con la realtà europea. Ci sono moltissime altre cose che impediscono alle nostre società di svilupparsi: una su tutte? Le infrastrutture, fondamentali per i club. In Italia, per costruire uno stadio, ci vogliono 10 anni; in Europa due. Chi investe nel calcio affronta delle difficoltà e poi, se ha ambizioni, su scala europea ha una competizione estremamente complicata”.
(Foto: Serie A)
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