Lazio: anche i ricchi piangono…

Mancata risposta alla convocazione per il ritiro, le frecciatine – in alcuni casi nemmeno tanto velate – attraverso i social e un rapporto che sembra essere nato male e che rischia di finire peggio. Quella tra Luis Alberto e la nuova Lazio di Maurizio Sarri è una storia che sembra prendere sempre più le pieghe di una telenovela. Perché non si parla di un giocatore qualunque dalle parti di Formello: lo sanno bene i tifosi biancocelesti e soprattutto la società, che nei mesi scorsi ha provveduto a prolungare il suo contratto fino al 2025.

Rinnovo che sembrava spianare la strada a un ruolo sempre più da protagonista, così come aveva abituato lo spagnolo in questi suoi anni in Italia. Salvo poi scontrarsi con le esigenze del tecnico toscano, che legittimamente valuta il bene comune anche a discapito del numero 10.

“LUIS ALBERTO? NON CON MILINKOVIC”

Luis Alberto e Sergej Milinkovic-Savic non possono giocare insieme? Qualche mese fa questa frase sarebbe suonata come una vera e propria ingiuria, perché i due insieme hanno allestito a lungo una delle coppie di centrocampo più efficacemente complementari della Serie A (e non solo).

Tempi siderali ormai, se si considera che ad aver lanciato questa sorta di rivoluzione copernicana è Maurizio Sarri, tecnico della nuova Lazio che vuole vincere e convincere allo stesso tempo. Non è nemmeno impossibile pensare chi dei due possa essere più potenzialmente penalizzato, considerando le dichiarazioni dell’allenatore.

Le differenze tra gli anni scorsi e il nuovo corso sussistono in un cambiamento epocale sotto ogni punto di vista. E’ ormai evidente che la precedente veste tattica disegnata da Inzaghi permetteva una maggior individualità a Luis Alberto, che oggi è assoggettato invece a compiti diversi, soprattutto in copertura. Tasto su cui Sarri preme ossessivamente per avere una Lazio più equilibrata ed è questa la ragion per cui Basic potrebbe scalare le gerarchie.

Di conseguenza, lo stesso diretto interessato non può che essere inalberato, perché sentirsi messo in discussione nel nuovo corso biancoceleste è forse una destituzione inaspettata quanto indesiderata. Con tutte le reazioni di pancia annesse.

Sentimento che in ogni caso non ha portato al punto d’incontro: perché se da una parte c’è stata la volontà di ricucire uno strappo – per certi versi inspiegabile – nato tra la Spagna e Auronzo di Cadore nelle calde settimane di luglio, dall’altra continua a essere percepita una certa estraneità al nuovo ciclo targato Sarri, al quale tifosi e società hanno dato carta bianca.

Punti di vista distanti, e chissà se ci sarà mai una riconciliazione che sia genuina e non di circostanza. Servirà tutt’altro atteggiamento in campo (e fuori) per far sì che il distacco non diventi definitivo. Ammesso e concesso che Luis Alberto ne abbia le caratteristiche per adattarsi a questa nuova Lazio di Sarri. In caso contrario, il tecnico è stato chiaro: prima Milinkovic-Savic e poi Luis Alberto. Per entrambi, insieme, non c’è più spazio. Chi lo avrebbe mai detto?

QUEL RINNOVO…

Nel caso in cui le parti dovessero optare per una separazione, di mezzo c’è un accordo fino al 2025 che mette nelle mani del presidente Claudio Lotito un potere contrattuale importante. Già in estate il patron era stato chiaro: nessuno sconto per chi vorrà Luis Alberto.

Anche perché le squadre eventualmente interessate non mancano, né dall’estero e nemmeno dalla Serie A stessa. Gennaio è vicino e vedremo se ci saranno novità a proposito. L’unica certezza data al momento è che tra la Lazio e Luis Alberto – ‘grazie’ alla complicità di Sarri – l’aria non è così dolce come in passato.

Quel che è di certo, inoltre, è il disappunto del calciatore che tra like social e uscite poco felici non riesce a nascondere il proprio malcontento. E’ proprio il caso di dire che… “Anche i ricchi piangono”. Almeno così direbbe un suo celebre omonimo, che di telenovele se ne intende eccome.

(foto: profilo Twitter ufficiale Luis Alberto Romero)

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