Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Napule è… a reti bianche
Roma – Napoli era, probabilmente, la più complicata tra le prime nove partite dello straordinario campionato fin qui disputato dalla squadra di Luciano Spalletti.
Lo sarebbe stato a prescindere, ma lo è diventato ancor più inevitabilmente dopo la rotonda sconfitta europea del gruppo allenato da José Mourinho, chiamato ad una prova di grande carattere, costanza e determinazione.
Primo tempo giocato su buoni ritmi e condito da alcune stabili certezze: Koulibaly e Rrhamani attenti sugli avanti avversari, Anguissa ordinato e lucido a centrocampo, gioco sulle fasce con ricerca continua della profondità per il giovane attaccante nigeriano.
I primi quarantacinque minuti, però, hanno visto la supremazia delle difese sugli attacchi, con le uniche due azioni pericolose confezionate grazie a buone intuizioni dei centrocampisti, abili a cercare e trovare prima Abraham e poi Insigne.
Inizio ripresa con ritmi più alti per la squadra azzurra, giallorossi molto più bassi e rinunciatari ed occasionissima per Osimhen con carambola sul palo.
Ha tenuto, complessivamente, molto bene il campo la Roma (cresciuta negli ultimi venti minuti), con prestazioni importanti di Ibanez (marcatura straordinaria sul pericoloso centravanti azzurro), Mancini, Cristante, Pellegrini e Zaniolo.
E’ stata una grande battaglia, con un pareggio finale che non fa che confermare quanto quest’anno la squadra di Spalletti sia dentro il campionato con la testa, prima ancora che coi piedi.
A dispetto dello 0-0 finale, infatti, l’equilibrio è sembrato più volte sul punto di rompersi.
In partite come queste, quando la posta in palio è divisa a metà, spesso i meriti vanno divisi tra i protagonisti del match. Non fa eccezione la nona apparizione (quinta in trasferta) del campionato 2021/2022 del Napoli e della Roma, dove i più bravi (tra tante presenze e prestazioni comunque di qualità) sono stati gli allenatori.
L’hanno studiata bene sia Mourinho che Spalletti, capaci di annullare bene la squadra avversaria e umili nell’adattare il gruppo al tipo di partita in cui era necessario pressare alto, mantenere ritmi alti in difesa, tenere intensità, costruire dal basso e non disunirsi sulle folate offensive avversarie. Ha provato, in più occasioni, a rovinarla l’arbitro, con scelte discutibili e cartellini gestiti, probabilmente, neanche con troppa capacità.
Venticinque punti dopo nove partite non valgono il primario solitario solo a causa della straordinaria partenza del Milan, ma testimoniano con quanta fermezza e determinazione gli azzurri quest’anno stiano onorando l’impegno.
Paulo Coelho amava ripetere che “Tutte le battaglie nella vita servono per insegnarci qualcosa, anche quelle che perdiamo”. Figurarsi, dunque, quelle che si pareggiano dopo aver vinto le prime otto.
Nessuno è in grado di conoscere in anticipo quel che accadrà in serie A da adesso in poi, ma anche dopo una gara a reti bianche, la tentazione è ancora quella di pensare ad un futuro a colori. A condizione che la marcia trionfale ricominci – in una stagione senza pause – già da metà settimana.
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