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Italia-Svizzera, metti una sera a cena un’italiana e uno svizzero

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Forse questa volta non era così sentita come lo fu agli Europei nel girone e due mesi fa nella gara d’andata, terminata 0-0. In ogni caso sia per gli svizzeri che per i frontalieri, quando si tratta chi tifare tra Svizzera e Italia, i cuori sono esattamente divisi al 50 e 50. Punto primo perché i lavoratori italiani in Svizzera, tra residenti e frontalieri sono di più. Punto secondo perché per quanto il calcio italiano sia molto apprezzato in terra elvetica, non è lo sport più praticato. E se nell’epicentro dei cantoni è così, immaginatevi nei paesini sulle sponde del Lago Maggiore, a pochissimi passi dalla frontiera svizzera.

Metti una sera a cena due frontalieri, una svizzera che lavora in Italia e un italiano che lavora in Svizzera. “Ah, è stasera che c’è la partita?”, si chiede Giuseppe (i nomi sono tutti di fantasia), seduto al bancone di un bar-pizzeria di Luino.

“Ma io e nun ne so niente, maremma!”, esclama Michele, pizzaiolo dall’accento non proprio tipicamente di queste parti, diciamo. “Spero si qualificheranno entrambe al Mondiale”, fa Luisa, che in questo locale lavora come cameriera. Partono, poi, a raffica durante il match diversi interventi di commento tra una portata e una birra.

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Sull’1-0 di Widmer: “Lo sapevo io che saremmo passati in svantaggio. Sono ancora sazi della vittoria agli Europei”, “Siamo senza ritmo, svogliati e in ritardo su ogni pallone, la Svizzera riparte facile se gli diamo modo di farlo”.

Sul pareggio di Di Lorenzo, convalidato dal VAR. “Non potevamo pareggiare entro la fine del primo tempo”. “Beh, dai, calcisticamente l’Italia, come qualità dei singoli ed organizzazione, è superiore a noi, senza dubbio”.

Sul rigore per gli azzurri, sbagliato da Jorginho. “Era quasi fatta!”. “Ce la possiamo fare anche questa volta, anche se manca poco”. Nel finale, al terzo minuto di recupero, Svizzera vicinissima al colpaccio con Zakaria. “Ma porca beep beep!”. “Ma dai, proprio sul più bello, sai il fegato che vi facevate se vi segnavamo adesso al 93′!”. I pareri erano diversi come le pietanze presenti nel menù. Su un’opinione invece erano tutti d’accordo: “Dobbiamo evitare a tutti i costi il fantasma dello spareggio!”. Parola di frontalieri!

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A cura di Giovanni Pio Marenna

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