Angolo del tifoso
ANGOLO MILAN – Pensavo fosse il derby, invece era un calesse
Parlare o scrivere di calcio in questo preciso momento storico, con una guerra a qualche migliaio di chilometri di distanza, è già impresa titanica. Se poi Milan-Inter si rivela una partita di simile pochezza, allora diventa persino grottesco.
Le formazioni
Il derby di Milano, valido per la semifinale di Coppa Italia, tanto atteso per avere indicazioni precise sullo stato di forma di due delle pretendenti nella volata per lo scudetto, alla fine si è rivelato una partita dove ha regnato il disordine più dello spettacolo.
Domenica c’è la trasferta a Napoli, delicatissima, ma nonostante tutto Pioli sceglie la formazione per 9/11 titolare e schiera Florenzi e Theo Hernandez laterali a Tomori e Romagnoli, centrali di difesa, Bennacer e Kessie a ricomporre la coppia dei mediani della prima ora, Krunic, Leao e Saelemekers dietro Giroud.
La partita
Il Milan gioca la sua partita da collettivo ben messo in campo, attento, compatto, con movimenti ben collaudati, ma senza quel qualcosa in più da poter far pendere le sorti dell’incontro a proprio vantaggio. Krunic copre bene su Brozovic ma non è mai pericoloso nell’area avversaria. Saelemekers raddoppia e aiuta in marcatura su un Perisic insostituibile per l’Inter, ma non incide. Giroud è lasciato solo e così, gli unici pericoli che il Milan cerca di procurare ai nerazzuri provengono solo dalla fascia sinistra, dalla catena Hernandez-Leao. Un film già visto. Tanta approssimazione e poca precisione nei momenti salienti. La squadra di Inzaghi regala occasioni d’oro nel primo tempo, ma il Milan non riesce a sfruttarle. Handanovic passa il pallone a Brozovic con l’uomo addosso, il croato si libera male della sfera e finisce per passarla a Saelemekers che, da 11 metri, tira sul portiere.
Senza cattiveria
La cattiveria non si compra in nessuna sessione di calciomercato ma la buona volontà e la tanta corsa non bastano per decidere la partita. Il Milan detiene il possesso palla, le migliori occasioni da gol, l’Inter non è mai pericolosa ma il tabellino finale segna un pareggio. Dopo Salernitana e Udinese, il terzo consecutivo per i rossoneri. Da menzionare una linea difensiva impenetrabile. Manca solo il gol, non è un dettaglio, ma il lato positivo della medaglia è la porta inviolata in un turno che conferisce valore doppio ai gol fuori casa. La nota stonata è l’infortunio di Romagnoli, la cui entità andrà valutata nei prossimi giorni. Il discorso qualificazione è perciò rimandato ad aprile, Pensavo che la partita di stasera fosse un derby e invece si è rivelata un calesse, pesante da trascinarsi e senza emozioni. Ora, testa al campionato, perché domenica a Napoli l’appuntamento è delicato, importante, di quelli che decidono una stagione. Perciò, non si può sbagliare.