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Angolo del tifoso

ANGOLO ROMA – AbracadAbraham

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Derby dalle alte aspettative, come sempre solo per i tifosi, perchè, certo, le romane avevano altre idee ad inizio anno. Si parlava di sette sorelle e pur non potendo direttamente aspirare a uno scudetto, certo essere i vagoni più lontani da una locomotiva a tre (forse) in cui si fa a gara a chi butta prima la vetta, è un pò troppo.

Ma entrambe partono con idea di un progetto lungo, con due big in panchina e squadre da puntellare (ricostruire?), unica speranza per tutti. Se in questo i biancocelesti cominciano a far vedere lampi di sarrismo, la Roma di Mourinhano ha veramente poco, ad oggi zero gioco e zero personalità. Il 2022 eccezzion fatta per Empoli e Atalanta è stato penoso tecnicamente, ma fortunato e non è poco.

Solo nelle ultime tre partite i giallorossi, presi a pallonate, con due tiri in porta e senza giocare a calcio, prendono un punto ad Udine e passano il turno di Conference (unica squadra italiana ad essere stata nei quarti in tutte le competizioni).

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Si comincia con le splendide coreografie delle due curve. Nessuno scontro paventato nè tifoserie da tutta europa in soccorso di non si sa bene chi…tanto non c’avemo altro da pensà…

Pronti via e il grande regista spiazza e la Roma non è quella che temi. Al primo minuto incursione, angolo che Pellegrini calcia a giro sulla traversa, Strakosha ci cade e per Abraham è facile rintuzzare in gol sulla linea di porta. Solo chi è romanista sa che l’1 a 0 non leva ansia, la triplica 

Il gol più veloce nella storia di un derby è un vantaggio, anche psicologico, enorme. La Lazio prova a spingere, ma in maniera nervosa. I giallorossi ribattono e rubano palloni e al minuto 22 una grande azione corale: Miki per Karsdorp che si allunga sull’esterno, cross pregevole e Abraham, in spaccata, raddoppia. L’ansia diventa terrore, ma che ne sapete?

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Roma padrona del campo, Lazio che, nonostante il centrocampo di qualità, lo salta sistematicamente, immaginando di sorprendere meglio Karsdorp e poter bullizzare il piccolo Zalewski con l’esperienza di Pedro e Anderson…sbagliato su tutta la linea. E’ proprio dai due esterni che partono le azioni e si rubano palloni.

Minuto 40, la poesia: il capitano Pellegrini sfodera la meraviglia su punizione, sotto l’incrocio, imparabile. 3 a 0. Ora sono certo della rimonta laziale. Mourinho, che di calcio capisce più di tutti, zittisce la curva che faceva l’Olè ai passaggi della Roma: mai perdere la concentrazione, al 90imo e a maggior ragione al 45imo.

Come è ovvio nella ripresa la Lazio parte a razzo e prova le incursioni. La Roma arretra ma controlla. I biancocelesti non si rendono mai pericolosi e solo il mio essere troppo abituato a debacle storiche, il mio romanismo insomma, può creare ansia. Nel mezzo Abraham, pescato da un delizioso tocco di Cristante, si divora un 4 a 0 facile facile.

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Patricio torna ad essere spettatore non pagante, grazie ai suoi compagni. Smalling monumentale, Ibanez attento come Mancini, il quale però continua la sua collezione di gialli idioti. 

Se questo è Oliveira, riscatto subito, senza essere appariscente, gestisce il centrocampo con calma e qualità. Sontuoso Cristante nel rintuzzare le avanzate laziali. Karsdorp inarrestabile sulla fascia, autore del secondo assist.

Faccio outing: amo Zalewski. Senza esaltarsi troppo, questo ragazzino ha personalità, voglia, sa coprire pur non essendo il suo ruolo (meglio di Vina comunque), il ragazzino ruba palloni, fa veroniche e prende falli molto intelligenti. Lui e Bove sembrano avere qualcosa in più.

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Pellegrini capitano vero stasera, condottiero e determinante, sull’angolo a rientrare e con una punizione deliziosa, esce stremato. Mhkytarian sopraffino per quantità e qualità, coglie anche una traversa sul 2 a 0.

Abraham fuori gara: doppietta ma lavoro mostruoso a tutto campo. Grinta, cattiveria, tutte le palle alte erano sue. Questo è il grande attaccante che serve, 22 gol stagionali al primo anno (più di Montella e Batistuta) in una squadra non certo esaltante.

Gioia incredibile come solo una stracittadina può dare, sempre minore dell’ansia della giornata, ma rimane il rammarico di una squadra che, con una decina di queste prestazioni, in questa mediocre serie A, giocherebbe per altro che per un quinto/ottavo posto. Tornando alle finte polemiche Sarri avrà ricominciato a fumare.

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P.S. appunto al mister da un Mourinhano convinto: la punzecchiatura a Zeman è indelicata e fuori luogo, al boemo fanno domande e anche se avesse allenato in Interregionale, risponde col suo pensiero, far passare tutto come “un attacco a Tizio e Caio” è esercizio stucchevole.

 

 

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