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LND, l’allenatore romano accusato di aver aggredito l’arbitro: “Pura invenzione” (ESCLUSIVA)

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Ha fatto scalpore nel calcio regionale laziale la maxi squalifica di cinque anni inferta all’allenatore del Parioli Calcio, società di Eccellenza. Il tecnico Mario Lenzini, volto noto del dilettantismo romano, è stato accusato dal sig. Angelo Lotito della sezione di Cremona di averlo colpito con una testata alla nuca. Il giudice sportivo ha dovuto tener conto delle pesanti denunce refertate dall’arbitro:

“Al 37′ del secondo tempo, l’arbitro espelleva il Sig. Lenzini Mario (allenatore società PARIOLI CALCIO) perché entrava indebitamente sul terreno di gioco tentando di aggredire un calciatore della squadra avversaria che aveva appena realizzato una rete. Alla notifica del provvedimento disciplinare, avvicinava l’arbitro strattonandolo e, successivamente, lo colpiva con una testata alla nuca provocandogli dolore. Il direttore di gara, a seguito di detta aggressione cercava di far rientro negli spogliatoi. Veniva inseguito per circa 60 metri dal suddetto Sig. Lenzini che lo minacciava di morte e rappresaglia. Veniva definitivamente allontanato dai dirigenti e calciatori. L’arbitro chiedeva l’intervento della Forza Pubblica che tutelava l’incolumità degli ufficiali di gara. -In considerazione dei fatti accaduti e sopra riportati, l’arbitro al 37′ del secondo tempo sospendeva definitivamente la gara sul seguente punteggio Parioli Calcio – Aranova 2 3. L’arbitro, persistendo forte dolore alla testa, al rientro nella propria sede, si portava presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo dove gli riscontravano un trauma cranico minore con ematoma nella regione occipitale e prognosi di giorni 2″. 

Secondo l’allenatore però, i fatti sono stati completamente inventati dal direttore di gara e minaccia di denunciare il fischietto cremonese per falsa testimonianza. Ecco una sua intervista rilasciata alla nostra redazione:

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Tutti i presenti possono confermare l’accaduto, io non sono in alcun modo venuto a contatto fisico con l’arbitro. Il referto è pura invenzione, il fatto che si sia recato al pronto soccorso dopo un viaggio di 600 km è già sufficiente per confermare la mia tesi. La vicenda è già in risalto a livello nazionale, macchiando la mia immagine per un fatto che non ho assolutamente commesso. Tutto questo oltre a sporcare pesantemente la mia reputazione, sminuisce le esperienze di chi veramente è vittima di violenza. Non farò ricorso alla giustizia sportiva, ma farò il possibile per far venire alla luce la verità, anche passando per vie legali“.

Foto: sito ufficiale LND

 

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