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Sampdoria, Giampaolo: “Accetto le critiche, ma non siamo morti”

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L’allenatore della Sampdoria Marco Giampaolo ha parlato in conferenza stampa della sconfitta contro la Salernitana al Marassi. Ecco le sue parole, riportate da TuttoMercatoWeb:

GARA – “Fermo restando quella che è l’analisi della partita dove non dobbiamo accampare nessun tipo di alibi, anzi ogni deve prendersi le sue responsabilità. E dobbiamo farlo insieme, da squadra. Partire e dopo sei minuti sei 2-0 per gli altri diventa difficilissimo. Abbiamo avuto una reazione di pancia, non lucida. Ho dei dubbi su un fallo su Quagliarella da parte di Fazio su cui poteva starci un rigore, ma al di là di questo dobbiamo prendere consapevolezza da questo tipo di sconfitta. Prenderci i fischi, le critiche e le palate di cacca che ci verranno addosso ma dobbiamo farlo da squadra, con senso responsabilità. E’ vero che abbiamo perso ma non siamo morti”.

SITUAZIONE – “Io sono entrato negli spogliatoi e la squadra era molto delusa. Teste basse e non si riparte attraverso messaggi punitivi. I messaggi punitivi li addotti quando hai una squadra che non ha senso di responsabilità. La compattezza la ritrovi lunedì in allenamento facendo un’analisi approfondita delle nostre responsabilità senza scaricare il barile su nessun giocatore. Tutti eroi e tutti colpevoli”.

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APPROCCIO – “Non c’è una spiegazione logica. Il primo gol è nato da un corner, il secondo eravamo un po’ disordinati. E’ difficile da digerire, ai limiti dell’assurdo che dopo quattro minuti sei 0-2 per gli altri, non ci crede nessuno nemmeno se la racconti. Il colpo è stato duro, la mazzata è stata incredibile. Dobbiamo assumersi le responsabilità”.

LAVORO – “La nostra gente ci ha aiutato, ci hanno poi giustamente fischiato al fino al 96′ ci hanno aiutato. I problemi davanti li abbiamo ma non nascono oggi ma da quando sono arrivati. Dobbiamo però convivere anche con quel tipo di problematiche. Dovevamo essere più bravi a giocare palla corta invece che lunga. Il gioco è stato molto spezzettato, falli una cinquantina, giocatori sempre a terra, decisioni molto particolari. E’ stata più una corrida che una partita di calcio. E nello sporco chi è più bravo vince“.

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