Napoli
Napoli, De Laurentiis: “Stadio? Mafia e Camorra rallentano tutto. E su Spalletti…”
Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, a margine dell’incontro con il nuovo sindaco della città partenopea Manfredi, ha parlato alla stampa. Nelle dichiarazioni raccolte dalla Gazzetta dello Sport il patron azzurro si è soffermato sulla possibile costruzione di un nuovo stadio e sulle problematiche connesse. Importante anche il passaggio sul suo rapporto con Spalletti. Ecco le sue parole:
“In Inghilterra c’è il calcio migliore del mondo, con gli stadi più funzionali e leggi che hanno messo fuori causa gli hooligans. Ma noi non possiamo fare altrettanto con la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta. È un po’ più complicato, serve una capacità di adattamento che aveva mio padre e che appartiene anche ai napoletani“
Progetto pronto
“Ho già un progetto, realizzato dalle stesse persone che hanno fatto l’Allianz Stadium il sindaco mi ha detto che voleva interessarsi della questione e non ho invaso il campo d’azione perché quando si sale in carica a Napoli servono 6-7 mesi prima di capire che casino sia questa città. Rimetteremo a posto lo stadio, diventerà bellissimo. Ma dobbiamo studiare le varie problematiche collaterali: viabilità, servizi, trasporti notturni, tenere viva una struttura sette giorni su sette. È tutto facile a dirsi, ma in un contesto del genere servono volontà opportune. C’è un simulacro del tifo, del calcio e bisogna avere rispetto anche nei confronti delle persone. Vorrei abbandonare l’idea del vecchio, avete sempre detto che sono un visionario”.
Lasciamo lavorare Spalletti
“Mancano ancora due partite e siamo terzi, è il campionato più cazzuto degli ultimi vent’anni. Luciano è un dipendente di grande carica, ha un altro anno di contratto più un’opzione a mio favore. Mi dite che ho una gestione padronale, che dovrei assumere nuove figure, ma io mi interesso delle mie cose come un film o una serie. Spalletti è qui, deve sentire bisogno di Napoli: lasciamolo lavorare e ambientare, è serio e formidabile. Cose che mi fanno dire ‘Aurelio, hai fatto centro’. Sono stato in silenzio per otto mesi per conoscere meglio l’allenatore e l’uomo, non è una situazione sempre facile. Luciano ha una figlia di 10 anni e una moglie che vivono a Milano, ricordiamoci che non sono marionette ma persone con problemi e famiglie”.
Una statua per Diego
“Diego non ha bisogno di essere commentato, quanto di trovare la giusta collocazione definitiva sul territorio. Ciò sarà possibile con il progetto che Ceci ha sottoposto al sindaco, che ha a sua volta avuto un’idea molto calzante”
In sostanza si tratta di erigere una statua, come ha svelato anche lo stesso sindaco Manfredi: “Maradona è diventato il più grande calciatore del mondo, pensavamo a un quartiere non del centro. Scampia, ad esempio, perché ha rappresentato nell’immaginario collettivo la zona di Napoli con le maggiori difficoltà, anche se non lo è. Con questa statua proveremo ad omaggiare la memoria di Diego e trasmettere il senso di riscatto“.
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