I nostri Social

Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – Tris di kappa e asso vincente

Pubblicato

il

Tempo di lettura: 3 minuti

Albert Einstein, non esattamente uno qualunque, amava ripetere che bisogna star lontano dalle persone negative per un motivo molto semplice: la capacità di queste di avere “un problema per ogni soluzione”.

Così, dunque, bisognerebbe provare a fare con buona parte della tifoseria napoletana, trovando il modo di tacerne frettolose elucubrazioni ed esternazioni gratuite quasi mai utili alla causa ed anzi spesso oltremodo dannose.

E’ arte leggera, infatti, ergersi su piedistalli immaginari e diffondere sermoni ignorando le più elementari regole e dando giudizi talvolta neppure motivati.

Pubblicità

Ciò perché geneticamente ogni tifoso si sente un po’ Presidente, un po’ Direttore Sportivo, all’occorrenza allenatore e per novanta minuti alla volta (recuperi esclusi) finanche giocatore.

La cosa migliore però – in generale – di solito è avere pazienza.

Osservare, analizzare, sperare, ove credenti… pregare, in ogni caso… sognare.

Pubblicità

Rimanendo al proprio posto, lasciando fare il proprio lavoro a chi è pagato per questo, giudicando solo alla fine il loro operato.

Impossibile avere impressioni ben definite dopo soli 180 minuti, peraltro giocati contro Verona e Monza, squadre che – proclami a parte (vale soprattutto per i lombardi) – hanno evidenziato ancora limiti strutturali, ma nella vita a volte ci sono sensazioni e percezioni che valgono più di verifiche documentali.

Il Napoli 2022-2023 è – per il momento – un’idea interessante ed uno spettacolo più che gradevole, in attesa che nel prossimo mese le trasferte con Fiorentina, Lazio e Milan dicano in maniera più netta di quale sostanza siano composti i pensieri gioiosi che affollano la mente di chi ha applaudito nelle prime due giornate, tra le altre cose, il dominio a centrocampo di Zielinski, Lobotka ed Anguissa, lo strapotere tecnico di Kvaratskelia e la potenza impressionante di Victor Osimhen.

Pubblicità

Napoli – Monza è il racconto di un primo tempo giocato dagli azzurri quasi stabilmente nell’area di rigore avversaria, capaci di realizzare due reti di pregevole costruzione e fattura ad opera del laterale georgiano e dell’avanti nigeriano (che paiono già compagni di squadra da una vita), ma anche di una ripresa disputata in totale controllo e con altre due segnature di qualità ad opera nuovamente del giovane padrone della fascia sinistra e poi del gigante coreano a corredo di una prestazione maiuscola.

Se il cambiamento, come detto ampiamente, è una porta che si apre solo dall’interno, allora non esiste chi – al momento – possa negare che dagli spalti del Maradona la percezione di novità e diversità rispetto al passato sia stata netta. E ciò al di là del “tiro a giro” con cui si è andati in vantaggio e della progressione costante con cui Osimhen ha messo alle corde la difesa del Monza, retaggi – forse gli unici – di quel che gli azzurri erano fino a maggio scorso.

Il battesimo casalingo della squadra di Spalletti ha infatti confermato le buone impressioni sui nuovi, la ritrovata voglia di protagonismo di Zielinski, la verve di Lozano, oltre che la classe assoluta del numero 77 e la fame insaziabile del centravanti mascherato.

Pubblicità

Per Giuseppe Mazzini “la costanza è il completamento indispensabile di tutte le virtù umane”. Andrà dunque spiegato a Khvicha Kvaratskelia, che certamente non potrà proseguire ai ritmi straordinari delle prime due presenze ufficiali in serie A, ma che se dovesse essere perseverante nelle prestazioni così come è stato finora coerente nelle giocate da copertina, si candida subito ad un posto d’onore nel cuore di chi ama le maglie colore del cielo ed urla finalmente a squarciagola nello stadio intitolato al più grande di tutti.

Napoli – Monza va in archivio con un 4-0 che non ammette dubbi di sorta e consente agli azzurri di riflettere bene sugli ultimi giorni di mercato e sui prossimi impegni ufficiali.

Merito di un asso vincente davanti e di un tris di “Kappa” (2 Kvaratskelia e 1 Kim), carte che sul tavolo di gioco valgono per adesso punteggio pieno e giusto entusiasmo, il modo migliore per iniziare una stagione che sarà interessante scoprire man mano, partita dopo partita.

Pubblicità

in evidenza