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Aurelio (Parma): “Obiettivo salvezza per consolidare il nostro progetto” (ESCLUSIVA)

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Domenico Aurelio, classe 1995, ex Empoli, è tra i più giovani direttori sportivi del nostro panorama calcistico. Dopo l’esperienza toscana in serie A, dove l’Empoli ha mantenuto per alcuni anni la categoria prima di uscire dal calcio in rosa d’elite, in tandem con mister Ulderici, pure proveniente dall’Empoli, ha costruito in pochi mesi la formazione emiliana per la massima serie. L’esordio non è stato fortunato (Parma sconfitto in casa dell’Inter) ma Aurelio non si scompone. Sa che la sua “creatura”, un mix di ragazze esperte e di valore e di giovani talenti, ha bisogno di un po’ di tempo in più per trovare il giusto amalgama ma è fiducioso, certo che le gialloblu faranno strada.

Il Parma calcio quest’anno esordisce in serie A dopo aver acquistato il relativo ramo d’azienda dall’Empoli. Immagino che l’entusiasmo sia alto, sia da parte della società che di tutto lo staff e delle ragazze.

“Il nostro entusiasmo è alto e la voglia di far bene è tanta. Il club, prima di tutto il presidente Kyle Krause, che ha fatto questo importante investimento proprio nella stagione del passaggio al professionismo, tiene tantissimo al settore femminile: infatti, in questi primi mesi la Società ci ha messo tutto quello che poteva a disposizione. Il programma, a lunga gittata, è ambizioso: quest’anno, tuttavia, dal punto di vista sportivo prima di tutto puntiamo a una tranquilla salvezza perché la squadra è totalmente nuova e si conosce da neanche due mesi, però vogliamo gettare solide basi che ci permetteranno di crescere in maniera costante nel tempo per cavarci soddisfazioni importanti in futuro”.

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Riavvolgiamo il nastro. Ci racconti come e con che criteri avete costruito questa squadra. La vostra campagna acquisti è stata definita “scoppiettante”, anche in relazione alla ciliegina sulla torta arrivata con l’americana Antoinette Jewel Williams.

“Partire da zero non è stato semplice, ma sono abbastanza soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora. Siamo partiti da un foglio bianco su cui abbiamo appuntato i primi punti fermi, arricchendo via via la rosa. Abbiamo creato un giusto mix tra esperienza e gioventù che ci permetterà di pensare all’immediato, ma anche al futuro”.

Da uomo mercato quali sono i colpi che l’hanno gratificata di più? Forse l’esperta bomber Pirone, destinata a fare il capitano?

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“Ogni trattativa è sempre emozionante e ha una storia tutta sua da raccontare. Naturalmente ce ne sono di più semplici e altre più complesse, ma tutte sempre e comunque gratificanti. La soddisfazione più grande, però, è ora vederle tutte insieme in campo. Una idea che si è concretizzata. Sarà poi il campo stesso, come sempre, ad essere il giudice del nostro operato, ma siamo contenti di quello che abbiamo fatto, avendo raggiunto proprio tutte le calciatrici che volevamo, senza lasciarci rimpianti alle spalle…”

Guardando la rosa, ci sono altri profili molto interessanti: ragazze sulle quali certamente come società scommettete.

“Come dicevo prima abbiamo cercato di miscelare calciatrici esperte ad altri profili più giovani che hanno, secondo noi, ottimi margini di miglioramento: naturalmente bisognerà dar loro il tempo di maturare e non avere troppa fretta. Di molte di loro ne sentiremo parlare tra qualche tempo perché hanno davvero talento…”

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Sei ragazze, più o meno giovani, vengono proprio dall’Empoli e lei stesso ed anche il mister, Ulderici, venite dalla squadra toscana che pure ha fatto bene lo scorso anno, salvandosi nelle ultime giornate. Comunque è un peccato che l’Empoli calcio non se la sia sentita di continuare con le nuove norme sul professionismo.

“Devo tantissimo alla famiglia Corsi e soprattutto al presidente Rebecca Corsi: mi è dispiaciuto molto che la società non abbia continuato con il professionismo, ma sono certo che le motivazioni che stanno alla base di questa scelta siano più che valide”.

Il vostro presidente, Kyle Krause, forse perché americano, non fa mistero in ogni occasione pubblica di credere nel calcio in rosa. Già quest’anno ha investito molto, ma, guardando al panorama delle società professionistiche italiane, sembra un’eccezione. La maggior parte dei presidenti, invece, non dà l’impressione di crederci molto e di conseguenza investe il meno possibile.

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“Il nostro Presidente crede tantissimo nel calcio femminile e lo sta dimostrando con i fatti: per lui il settore maschile e quello femminile sono allo stesso livello. Non è un caso, ad esempio, che entrambe le prime squadre, per la preparazione estiva, siano state in ritiro nella stessa località, Pejo, e che condividano nel quotidiano non solo gli stessi spazi e i campi di allenamento al Centro Sportivo di Collecchio, ma anche lo Stadio Tardini. Non ci sono altri club che, come noi, mettono a disposizione l’impianto principale sia a maschi che a femmine…”.

Che giudizio dà sulla formula attuale che ha ristretto a dieci le squadre della serie A: vi soddisfa o avreste preferito una formula diversa?

“La formula del campionato di quest’anno mi piace molto, ma allo stesso tempo rende molto più difficile il raggiungimento del risultato. Naturalmente quest’anno, oltre alla formula più competitiva, si alzerà anche il livello sportivo avendo ridotto le squadre a 10”.

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Che obiettivo vi ponete? Una tranquilla salvezza o non disdegnate di alzare l’asticella per finire nella parte sinistra della classifica?

“L’obiettivo del club è quello di salvarsi, non dimentichiamoci che il Parma è nato il 9 giugno quindi per quest’anno possiamo e dobbiamo solo pensare di salvarci il più in fretta possibile. Poi se ci sarà la possibilità di cavarci delle soddisfazioni non ci tireremo indietro, ma il primo pensiero va al mantenimento della categoria e al consolidamento”.

Una domanda sulle giovani del vivaio: in rosa avete portato un paio di ragazze dall’Under 19, altre sono arrivate dal mercato e sono ritenute calcisticamente molto valide. Punterete sul settore giovanile, in primis naturalmente sull’Under 19, come fucina di talenti, per certi versi come lo spesso Parma maschile fa da tempo? 

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“Il settore giovanile femminile è fondamentale per la società, oltre alla prima squadra abbiamo costruito da zero anche l’Under 19 che parteciperà al campionato nazionale Primavera 1, al suo primo anno con questa formula, che rappresenta il top della categoria. Per l’Under 19 vale lo stesso ragionamento della prima squadra: salvezza e consolidamento. Dobbiamo essere consapevoli dei nostri mezzi attuali e delle possibilità di sviluppo: non serve avere fretta nell’immediato, non è oggi che dobbiamo cavarci soddisfazioni. Adesso è ancora il momento di costruire basi e fondamenta. Poi arriverà anche il momento della raccolta dei frutti…”

Un unico abbonamento per poter seguire la prima squadra maschile e femminile: il Parma ha trovato l’uovo di Colombo…

“Questo è solo l’ultimo esempio dell’unicità del Parma Calcio, guidato da una sola identità che rappresenti, al pari, ogni sua identità, senza distinzioni di genere, ma con inclusività. Se lo Stadio Tardini è la casa unica in cui giocano la prima squadra maschile e la prima squadra femminile, era naturale che anche l’abbonamento stagionale fosse unico per poter seguire entrambi i team. Abbiamo creato, per promuovere l’iniziativa, un video emozionale in cui calciatrici e calciatori Crociati si passano il pallone, partendo dal Circolo Aquila Longhi, ove era stata presentata la campagna abbonamenti, sino ad arrivare allo Stadio Tardini dove le due squadre giocheranno i rispettivi campionati”.

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Qui il link alla campagna abbonamenti social del Parma calcio.

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