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Angolo del tifoso

ANGOLO INTER- Quella mentalità che non c’è

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È una brutta Inter quella vista, nel complessivo, in questo derby di inizio settembre.

Il Milan è più determinato, mostra più qualità e, in generale, sembra essere più squadra di quanto non sia l’Inter.

Cambiano le modalità in cui la partita viene persa, ma alla fine il risultato non è diverso da quello dell’Olimpico: una sconfitta che ci lascia a chiederci se ci sarà una reazione e quali sono gli effettivi limiti di questa squadra.

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Ma se dopo la Lazio l’avversaria successiva era la Cremonese, adesso di fronte ci sarà una squadra al cui confronto il Milan sembra una squadra di poco conto: la corazzata Bayern Monaco.

E da qui il rischio di un tracollo, soprattutto con tutti i limiti mostrati fin’ora, è possibilità assai tangibile.

All’Inter sembra mancare quella mentalità che, dopo questi due anni di successi, dovresti aver ormai consolidato.

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La mentalità di squadra di successo, quell’esatta mentalità che Antonio Conte portò in quel lontano giugno del 2019, quando fu annunciato come nuovo allenatore dei nerazzurri.

Accumulata e poi dispersa quella mentalità, al punto che sembra di non averla mai avuta.

E questo ci porta, inevitabilmente, a riproporci la stessa domanda: l’Inter è un fuoco di paglia? Non è la vera favorita per lo scudetto?

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La risposta sembra cambiare ogni tre giorni, ad ogni nuova giornata.

Ma di certo i limiti mentali di una rosa composta da giocatori di grande talento sono innumerevoli, non servono parole ma lavoro, solo questo porterà l’Inter di nuovo lì, in vetta, dove merita di stare.

(Foto: LBDV)

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