Bologna
Bologna-Mihajlovic, il rispetto passa anche dalle decisioni difficili
La decisione del Bologna di esonerare Sinisa Mihajlovic arriva dopo giorni di indiscrezioni e notizie che già si rincorrevano attorno alla società felsinea. Il difficile inzio di campionato della squadra rossoblù aveva spinto la dirigenza bolognese a riflessioni approfondite che hanno portato alla decisione di pochi minuti fa: addio a Sinisa e squadra in cerca di una nuova guida tecnica.
La difficile situazione che sta vivendo Mihajlovic a livello personale influenza e influenzerà il giudizio sull’operazione del Bologna. Sarebbe però giusto, chiaramente è un’opinione di chi scrive, separare la vicenda sportiva da quella umana. Si può quindi criticare la scelta di Saputo sotto il profilo squisitamente calcistico ma non far ricadere sul presidente del Bologna colpe frutto di logiche commisserevoli. La società da lui diretta deve essere amministrata nell’interesse e nel rispetto dei tifosi che giudicano poi l’operato sulla base dei risultati.
Sinisa uomo fiero
Poi, oltre a tutto questo, c’è l’uomo e l’allenatore (prima giocatore) Mihajlovic che tutti conoscono. Carattere fiero e indomito, sempre a petto in fuori contro il mondo, nelle decisoni giuste e in quelle sbagliate senza mai compiere un passo indietro. E lui, Sinisa, avrebbe mai accettato un atto di pietà, un continuare insieme “SOLO” per la sua condizione di uomo malato? Senza timore di essere smentito, la risposta è MAI!
Perché Mihajlovic è, anche nelle difficoltà, nella malattia, un uomo di sport, un allenatore. E se, un personaggio come lui, non si fosse sentito di esserlo ancora si sarebbe fatto da parte, da solo, prima di tutto. La decisone è quindi calcistica e tale deve rimanere. Per il rispetto che dobbiamo a Miha, a Saputo e allo sport che tanto amiamo.
(Foto depositphoto)
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