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DIVERSO PARARE – Lo sport è….di chi?

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Tra nobili proclami…

A conclusione dell’ultima puntata di Sky Calcio Club, parlando – solo cursoriamente – di quanto accaduto nel corso del GP di Monza di Formula 1, Fabio Caressa ha stigmatizzato le scelte della Direzione Gara affermando un principio sul quale chi ama lo sport non può non concordare: “Lo sport è di chi lo guarda!”, ha sentenziato il noto giornalista di Sky. Tutto giusto, tutto condivisibile, tutto perfetto, in linea di principio. La domanda da porsi è se la sacra norma valga, secondo Caressa, anche quando si parla di calcio e, in subordine, se coloro che guardano il calcio siano tutti uguali fra loro o non esistano, per caso, spettatori più uguali di altri.

…ed ammissioni involontarie

Le domande di cui sopra nascono nel momento in cui si vada a considerare lo svolgimento della medesima puntata del fortunato programma di approfondimento domenicale. Fatte salve doverose finestre sull’Italvolley e sull’impresa degli azzurri del basket, in tutta la trasmissione si è parlato SOLO E SOLTANTO di quanto accaduto allo Juventus Stadium. Posto che a Torino si sono registrati errori di una gravità assoluta e forse inedita in epoca Var, non sarebbe stato il caso, mentre si cercava di capire se ci fosse stato errore a danno della Juventus, di parlare di quanto sicuramente combinato da arbitri e/o Var a Bologna ed a Lecce? E poi, la domenica calcistica non ha parlato anche di una Cremonese capace di andare a pareggiare a Bergamo, di un’Udinese sorprendente e seconda in classifica, di un Napoli capolista dopo aver triturato in settimana i vicecampioni d’Europa del Liverpool? “Ci fosse stato tempo”, dirà qualcuno, “Caressa e co. avrebbero dedicato spazio a tutto il resto”. Nulla di più falso. Resosi conto di aver sforato con i tempi, infatti, il giornalista ha testualmente affermato: “Va be’, di Milan e Inter pareleremo la prossima volta”. Juventus, Milan e Inter: per Caressa (e per Sky?) sembra non esistere altro. Almeno, così dice. Lui. Fabio Caressa.

 

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