Monza
Monza, Pessina: “Palladino come Gasperini. Stroppa invece…”
Il Monza nelle prime sette partite della stagione corrente può essere definita come la più grande sorpresa in negativo nonostante la vittoria contro la Juventus nella giornata prima della sosta. Dopo un mercato estivo ricco di fuochi d’artificio, condotto da Galliani, le aspettative sul club neopromosso erano elevatissime, complice anche le dichiarazioni di Berlusconi che la proiettavano già nella zona sinistra della classifica. Matteo Pessina, capitano e brianzolo doc, ai microfoni di Monza-News ha parlato dell’esonero di Stroppa, del neo mister Palladino e di altri argomenti:
“Siamo stati bravi. Dopo un inizio difficile, dopo il pareggio a Lecce, ci siamo detti che era importante fare punti, abbiamo sfruttato l’occasione, sono rimasti anche in 10 ed abbiamo giovato anche di questo, con tutte le difficoltà che ha la Juventus in questo momento. Siamo stati bravi noi a metterli in difficoltà, a segnare il gol e a tenerci stretto il risultato”.
Da Stroppa a Palladino, avete già cambiato allenatore.
“I giocatori sono quelli che vanno in campo e purtroppo quando una squadra va male va via l’allenatore. A noi tutti dispiace, aveva fatto un grande lavoro, riuscendo a portare il Monza per la prima volta nella storia in Serie A. Con noi stava facendo un grande lavoro, hanno dovuto scegliere un altro mister ed ha iniziato a lavorare con i suoi principi. Lui è filo Juric, filo Gasperini, un po’ diverso da quello che facevamo prima. Stiamo cercando di adattarci il prima possibile tutti per provare a portare in campo quello che ci chiede”.
Ci sono davvero delle somiglianze in Palladino con Juric e Gasperini?
“Sì, non lo nasconde ed è vero. Ha capito da giocatore e da allenatore che, facendo un certo tipo di gioco, si possono mettere in difficoltà tante squadre, soprattutto in Serie A e quello è il suo credo. Noi lo abbiamo accolto e stiamo provando a fare quello che ci chiede”.
Lo conosci dai tempi dello Spezia. Si vedeva che poteva diventare allenatore?
“L’ha sempre detto, studiava già da allenatore. Eravamo in camera insieme allo Spezia, è nata una bella amicizia, sono contento di averlo come mister, ma ora non dovrò guardarlo più come amico (ride, ndr)”.
Che messaggio vuole e volete mandare a Ranocchia?
“Glielo abbiamo già mandato, siamo tutti uniti come una famiglia, qualunque fosse stata la sua scelta. Lui ha deciso così in tutta serenità per le sue ragioni, gli siamo vicini, lo aspettiamo a Monzello, ha detto che verrà presto ad abbracciarci tutti e ci spiegherà meglio lui”.
Siete la squadra più italiana della Serie A, è un vantaggio?
“Sicuramente è un vantaggio, lo dico da sempre. La lingua è importante, non solo per l’allenatore, ma anche per noi. I pochi stranieri che abbiamo parlano italiano molto bene e si sono uniti al gruppo molto facilmente. Siamo di gran lunga la squadra più italiana del campionato, mi fa piacere e rispecchia quello che mi disse Galliani quest’estate quando mi telefonò: ‘Vogliamo una squadra di giovani italiani, vogliamo fare bene’. E ci sta riuscendo”.
Non è stato convocato dall’Italia di Mancini. Ha parlato con il ct?
“Sì, ci ho parlato prima delle convocazioni, abbiamo fatto una chiacchierata. Ha voluto lasciarmi un po’ più di spazio dopo l’infortunio, sa che queste due settimane di lavoro per recuperare sono fondamentali e poi voleva, visto la situazione del cambio di mister, farmi un po’ prender fiato. Poi ha voluto provare altri ragazzi, sono contentissimo, ma c’è molto feeling con il ct”.
Tanta attesa per la trasferta contro la Sampdoria. I tifosi stanno dando le loro risposte.
“Il Monza da sempre ha avuto lo zoccolo duro dei tifosi che lo ha seguito ovunque. L’ho visto da lontano in questi anni, ora si stanno godendo la tanto attesa Serie A, stanno vedendo degli stadi che non avevano mai visto con il Monza in campo e questo ci fa piacere. Saranno un migliaio. Forse di più? Siamo contenti di questo”.
(Foto: LBDV)
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