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Juventus, Agnelli: “Seconde squadre riducono i costi”

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Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso dell’evento “Le seconde squadre in Italia e in Europa, modello per il futuro?”, organizzato dal club bianconero all’Allianz Stadium. Di seguito, quanto evidenziato da TMW:

È importante essere qui. Come dire che non stiamo innovando ma copiando quello che gli altri fanno bene, in Spagna le seconde squadre ci sono da 60 anni. Si danno giocatori alle nazionali, diventano asset importanti per i club. Parliamo di Miretti e Fagioli, ma secondo me ha più senso parlare dei 7-8 giocatori stabilmente con la Nazionale Under 20. Il progetto seconde squadre lo volevamo dal 2010. È servito un momento di discontinuità per darne vita, grande merito va dato a Costacurta: lui ha spinto per crearle. Il primo anno fu stranissimo, i giocatori non capivano cosa fosse e vivevano in un clima di ostilità. Io parlai a loro e gli dissi che loro erano Juventus. Questo è un pezzetto del percorso di crescita per diventare calciatori. Penso a tutti gli allenatori che abbiamo avuto, i direttori. Il percorso è difficile per loro, quelli che si sentono pronti fanno fatica a tornare indietro. Miretti l’anno scorso ha giocato ovunque. A un certo punto gli chiesi: sai cosa stai facendo? Per lui è uguale perché è alla Juve da quando ha 7 anni, mi disse metto la maglio della Juve e gioco. Il problema è con chi arriva dopo”.

Agnelli sui prestiti: “Pensiamo a una società come la Juventus. Guardate in cinquant’anni di storia quando giocatori sono andati in prima squadra: Bettega. Non è una onlus, non lo fa per le Nazionali. Il motivo per il quale parliamo di prestiti: l’Italia ha circa 450 prestiti, l’Inghilterra 150, le altre 20-30. Italia e Inghilterra sono i due paesi che non hanno le seconde squadre. Con le seconde squadre i migliori si tengono. Noi partecipiamo alle assemblee di Lega Pro senza diritto di voto, pur pagando più degli altri. La seconda squadra può retrocedere, e se succede tutti i giocatori che fine fanno? Quando uno ha 50-60 giocatori in prestito sostiene in parte i loro costi. La seconda squadra permettere di ridurre i costi della prima squadra. Perché i casi Miretti e Fagioli, ad esempio permettono di risparmiare”.

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(Foto: LBDV)

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