Caso Juventus: Ecco cos’è “La Carta” Ronaldo

È stata più volte tirata in ballo, quale pietra dello scandalo del pasticciaccio Juventus: la “Carta”.

Ma cos’è, veramente, la famosa “Carta” Ronaldo?
Firmata dalla Juventus e da CR7 costituirebbe un riconoscimento del debito da parte della società nei confronti del calciatore.
A bilancio, Ronaldo risulta non avere nulla a pretendere dalla Juventus: le parti, in realtà, si sarebbero accordate diversamente. È chiaro che, affinché a Ronaldo sia data assicurazione del pagamento di ogni spettanza cui ha documentalmente rinunciato, la scrittura dovrebbe essere assoggettata ad una giurisdizione straniera (un arbitrato in Svizzera, ad esempio, o Taiwan), se non al Tribunale Internazionale Fifa (per intenderci, quello che ha condannato Leao al pagare 16,5 mln allo Sporting).

La giurisdizione straniera sarebbe necessaria, in quanto simili accordi incontrerebbero, davanti ad un giudicante italiano, la mannaia della nullità: affinché CR7 possa pretendere il pagamento, in pratica, occorrerebbe un Giudice che applichi un ordinamento diverso dal nostro.

Riconoscimento del debito sottoscritto e valido tra le parti: Ronaldo non perderebbe nulla, anche se a bilancio risulta già completamente soddisfatto. Il debito della Juve, di fatto, non risulta.

Poiché il riconoscimento del debito sarebbe fuori posta di bilancio, esso sarebbe sostanzialmente in frode al mercato (la Juventus è quotata in borsa): di lì, la sfilza di reati contestati.

La “Carta” è, di fatto, la pistola fumante individuata dalla Procura di Torino. Sarebbe saltata fuori attraverso le intercettazioni di conversazioni tra Cesare Gabasio, Capo dell’Ufficio Legale della Juventus, assai vicino ad Andrea Agnelli, e Cherubini.

La “Carta”, ad oggi, non è stata rinvenuta: nessuna meraviglia. Siffatti documenti non giacciono nei faldoni dei procuratori, dove pure gli inquirenti hanno inutilmente cercato, ma negli studi di fiduciari che curano le operazione di questo tipo. Con ogni probabilità, come innanzi spiegato, all’estero.

(Fonte foto: LBDV).

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