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Lionel Scaloni e il trionfo de “La Scaloneta”
Albiceleste? Seleccion? No, La Scaloneta. L’Argentina trionfa in Qatar sotto il nome di Lionel Scaloni e, ovviamente, quello di Lionel Messi. Senza nulla togliere agli altri elementi della rosa, ma i due spiccano più degli altri argentini.
Del primo, Lionel Scaloni, CT per caso dei biancocelesti avremo modo di approfondire più avanti; il secondo invece non ha bisogno di presentazioni, con un palmarès da capogiro e da far invidia che aspettava il solo Campionato Mondiale per essere arricchito La classica ciliegina sulla torta, un trofeo che chiude una carriera che va oltre le più rosee aspettative. Letteralmente perfetta.
Lionel Messi ha disputato una Coppa del Mondo spaziale: sette reti e tre assist in altrettante partite. Con tanto di prestazione sublime finale, zittendo – ancora una volta – i seppur pochi (per fortuna) capaci di discutere un calciatore di questo calibro. Dalle critiche sulla scarsa personalità alle difficoltà nel vincere senza altri campioni al fianco (come se questi non fossero d’aiuto a chiunque) o all’essere un fantasma nelle finali con la propria nazionale. Tutto spazzato via, nessuna critica regge più nei confronti di Lionel Andrés Messi Cuccittini. Ricordando che, fu proprio El Pibe de Oro Maradona ad affidargli per la prima volta la fascia di capitano della nazionale argentina. Un attestato di stima, un’eredità diretta che nel corso degli anni è stata rafforzata dalle parole di Diego verso La Pulce:
“Sì, Messi è il nuovo me. Tanti sono stati accostati a me, ma credo che con lui si sia definitivamente trovato il mio erede. È capace di azioni uniche, di magie irripetibili con il pallone, e tutto ciò lo rende speciale. Ma non solo: è un fenomeno anche nel gioco di squadra, sacrificandosi spesso per i compagni. Pressa e difende come tutti gli altri in fase di non possesso. E poi, quando gli arriva la sfera, è capace di cose che non ti aspetteresti mai”. In un’intervista rilasciata al The Sun nel 2011.
Tutto ciò, però, non basta per mettere la parole fine all’ossessione mondiale. A quell’inutile dilemma: Messi o Maradona? Quell’affannata corsa verso un’oggettività che non esiste, a meno che non ci limitiamo a confrontare le bacheche dei trofei (dove vincerebbe La Pulce). Sappiamo tutti, però, che prima dei trionfi dovrebbero esserci altri canoni di giudizio e, probabilmente, sarebbe meglio avere un’opinione personale e non sentenziare. Il calcio e i suoi appassionati hanno avuto l’onore e la fortuna di assistere a due campioni del genere in epoche totalmente diverse, senza dimenticare che i due Diez non sono gli unici ad essere nell’Olimpo dei campioni assoluti.
LIONEL SCALONI NELL’OLIMPO DEI CT
Come abbiamo detto poc’anzi, Lionel Scaloni si è ritrovato ad essere il CT dell’Argentina per caso. La sua carriera da tecnico è iniziata proprio con l’Albiceleste che, in poco tempo, ha preso il nome di Scaloneta.
L’ex difensore, tra le altre, di Lazio e Atalanta inizia il percorso di allenatore alle spalle di Jorge Sampaoli. Il connazionale lo sceglie come secondo: prima al Siviglia e poi con l’Argentina. Nell’agosto del 2018 termina l’avventura di Sampaoli alla guida di Messi e compagni, poco più di un anno dopo l’inizio del mandato. A sorpresa è proprio Lionel Scaloni a sostituire il CT uscente, con la carica di commissario tecnico ad interim.
I primi risultati ottenuti alla guida della Seleccion gli valgono la conferma nel ruolo, tant’è che avrà la possibilità di disputare la Copa América 2019. Nella suddetta competizione arriva fino alla semifinale, prima di arrendersi al Brasile padrone di casa. Chiuderà il percorso nella competizione continentale con un terzo posto, battendo il Cile nella finalina. La federcalcio argentina (AFA) decide di dare ancora fiducia a Scaloni, anche per la Copa América 2021 e per il Campionato Mondiale 2022.
L’edizione 2021 della Copa América si disputa ancora in Brasile, come due anni prima. La Seleção pregusta il bis, reduce dal successo ottenuto poco prima. A complicare i piani dei verdeoro c’è proprio l’Argentina di Lionel Scaloni, in finale passa l’Albiceleste che ritrova un trofeo che mancava dal 1993.
È proprio in questa competizione che si inizia a parlare di Scaloneta: termine usato con accezione positiva per indicare una squadra unita, che risponde perfettamente ai comandi del proprio selezionatore. Messi e compagni sono cresciuti molto con la nuova guida tecnica, ottenendo successi e risultati importanti. La nazionale argentina ha messo a segno una serie di ben trentasei partite senza sconfitte, a un passo dal record detenuto dall’Italia a quota trentasette. A fermare la corsa al record dell’Argentina è stata l’Arabia Saudita che, come ricordiamo, ha inflitto un ko nel primo incontro del Gruppo C di Qatar 2022.
L’unione del gruppo sudamericano è innegabile, palese agli occhi di tutti. Coesione che si è ampiamente vista anche al Mondiale, un fattore che contraddistingue l’Argentina Campione del Mondo dalle altre formazioni. Ed è giusto attribuire i dovuti meriti al commissario tecnico Lionel Scaloni, un nome inaspettato che entra di diritto nella storia della propria nazionale: è l’unico CT ad aver vinto sia la Copa América che il Campionato Mondiale di calcio.
(Foto: Depositphotos)
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