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ANGOLO NAPOLI – Rimandati a San Siro

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Che non si potesse andare a vincere su ogni campo era un dato di fatto, che era meglio ricominciare senza sconfitte, però, una legittima aspettativa.

All’esame di maturità arrivato subito ad inizio anno dopo la lunga sosta mondiale, il Napoli è senza dubbio rimandato. Poca qualità nel possesso palla, tanti contrasti persi soprattutto a centrocampo e occasioni da gol sostanzialmente inesistenti.

L’Inter ha iniziato la partita e poi l’ha giocata per larghi tratti come era lecito attendersi: con molta foga, tanta determinazione ed infinita voglia di portarla a casa. Di contro, un Napoli capace di tanto buon palleggio, di giocate di prima con fraseggi a tratti brillanti, ma poco o nulla in area di rigore avversaria fino alla prima ora di gioco, capitalizzata dal vantaggio di un sempre decisivo Edin Dzeko, servito al meglio da uno straordinario terzino sinistro, da tempo straordinario protagonista insieme a Barella & co. di un collettivo indubbiamente di qualità.

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Complice la scelta dell’arbitro di lasciar andare molto il gioco, il match è parso da subito correre veloce. Squadra azzurra timorosa alla ripresa del gioco, dopo un primo tempo in cui si sono corsi parecchi rischi, ma non si è snaturata l’abituale costruzione di gioco sul rettangolo verde. Il gol subito è stata la necessaria conseguenza di questo, ma anche il meritato premio per un vigoroso approccio nerazzurro.

La squadra di Inzaghi l’ha giocata per quella che era: l’ultima occasione per provare a recuperare terreno sulle prime posizioni. Per l’undici di Spalletti, invece, solo un tiro addosso ad Onana di Raspadori al novantesimo, troppo poco per chi aveva la possibilità di dare una direzione decisiva alla stagione.

Incapace di sfruttare le abilità di Osimhen nella partita in cui ha funzionato assai bene la gabbia (parsa addirittura eccessiva) addosso a Kvaratskhelia, gli azzurri lasciano San Siro con un possesso palla superiore al 65% del tutto sterile e troppo gioco (lento) orizzontale senza verticalizzazioni pericolose.

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Nella vita nulla, si sa, spesso avviene né come si teme, né come si spera.

E’ successo esattamente questo al Meazza, col Napoli che non ha fatto nulla per meritare di vincere, ma neppure granché per meritare di perdere.

E’ stata però assai più brava l’Inter, trascinata dai tifosi di casa e da una ottima condizione fisica subito alla ripresa del campionato.

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La serie A è ripartita con due grossi interrogativi: la capacità degli azzurri di tenere il gran ritmo dei primi tre mesi e mezzo di campionato, la possibilità per gli altri di rientrare, confermando il trend di vittorie con cui si era arrivati alla sosta.

Troppo pochi novanta minuti per rispondere ad entrambi.

Intanto, però, senza far drammi può serenamente affermarsi che gli azzurri hanno fallito una grande occasione, meritando d’esser rimandata, rivista e rivedibile nelle opportunità che subito arriveranno.

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Cinque punti di vantaggio oggi sulla seconda sono meno degli otto con cui si era arrivati alla pausa, ma rimangono comunque abbastanza.

Non sufficienti, in ogni caso, per adagiarsi e cullarsi sugli allori.

E’ cominciato quest’oggi un campionato nuovo, speriamo non diverso da quello finito a novembre. La squadra di Spalletti l’ha iniziato potendo giocarsi un paio di jolly. Il primo è servito subito, per l’altro meglio attendere almeno due o tre mesi.

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Magari ricominciando a recuperare smalto, condizione e… tanti gol.

 

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