Angolo del tifoso
ANGOLO ROMA – Una storia di “Corner”
Milano ha sempre il fascino della partita di cartello, San Siro dà sempre l’idea di riservare meraviglia, quando vai a Milano, specie sponda rossonera, sai sempre che qualcosa di bello e romantico è là, ma difficilmente quel qualcosa sarà tuo.
E’ piacevole che, in una giornata da dimenticare per quanto accaduto sulla A1, vengano inquadrati tanti tifosi ospiti, in mezzo ai rossoneri, molte coppie, tra sorrisi e improperi.
I rossoneri fanno la partita, troppo veloce corre la lepre partenopea per potersi riposare e la Roma, come da copione, aspetta, rintuzza e (non) riparte.
Francamente la flemma giallorossa comincia a diventare irritante, anche per gli ortodossi Mourinhani come me. La Roma punta ad addormentare qualsiasi partita, avversario e tifosi sugli spalti, il che, quando vinci, quando segni ad ogni azione, me lo prendo.
Il Milan però, nonostante buona velocità e qualità di palleggio, non crea le mille occasioni che la circolazione di palla promette. Alla fine si trova sul due a zero grazie a due buchi difensivi del povero Ibanez e poco altro: bravo Kalulu ad inserirsi su corner e Pobega da solo davanti a Patricio può fare ben poco per sbagliare.
La Roma, come spesso accade, comincia da lì a giocare. Alza il baricentro più o meno all’80imo e spinge. Ibanez si fa perdonare incornando un angolo al minuto 87.
I giallorossi hanno una fase difensiva estremamente efficace, sempre poche le occasioni contro, anche a fronte di un Milan dinamico e solo l’errore singolo la buca. Ma il centrocampo rimane inesistente, scollato e l’attacco non ne beneficia.
Oltre alla pochezza tattica, si notano nelle ultime partite gravi errori tecnici dei singoli giocatori, alcuni dei quali dimostrano limiti fisici, di personalità, ma anche nel semplice controllo di palla. Lo stesso Dybala rimane invischiato in questa pochezza tecnica.
Però già lo scorso anno la Roma non “moriva mai”. Al minuto 93 il dinoccolato Abraham ribadisce in porta la parata di Tatarusanu e consegna ai suoi una rimonta storica e un punto storico.
Insomma, come col Bologna, tutto male tranne il risultato. Mi chiedo: se giocando sì e no quindici minuti abbiamo rimontato due gol, magari giocandone sessanta la si poteva vincere?
Eppure si è là, a ridosso della zona Champions. Si è là in pratica senza gioco, senza portiere, senza Pellegrini, con mezzo Abraham, col “fantasma di quello che potrebbe essere” Zaniolo e con più “senza” che capelli …
e se cominciamo a giocare che succede?
Follow us!