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Tottenham, Conte: “Il lavoro non è tutto. Sto riflettendo sul mio futuro”
Antonio Conte ha un contratto con il Tottenham fino al 30 giugno 2023 ma l’allenatore sta riflettendo sul suo futuro. Le valutazioni non sono legate soltanto al lavoro, ma anche alle perdite – Ventrone, Mihajlovic e Vialli – che lo hanno colpito: “Sicuramente, questa stagione è difficile dal punto di vista personale. Perdere in così poco tempo tre persone che conoscevo benissimo non è stato semplice – riporta gianlucadimarzio.com – Quando accade questa situazione ti porta ad avere delle riflessioni importanti. Molte volte pensiamo e diamo molta importanza al nostro lavoro e dimentichiamo la famiglia. Dimentichiamo che dobbiamo avere più tempo per noi. Questa stagione mi sta facendo fare una riflessione importante sul mio futuro”.
Conte su Tottenham e famiglia
Antonio Conte ha poi parlato della famiglia e del lavoro:“Quando lavori e il lavoro è in cima alla tua mente e nella tua testa, forse ci dimentichiamo di stare con la famiglia e gli amici. Questa è la nostra passione e per la passione abbiamo perso molte cose. Ma quando accade questa situazione, inizi a pensare che forse è bene dedicare più tempo alla famiglia e ai tuoi amici, e anche a te stesso. Il lavoro non è tutto nella vita. Sicuramente avere la mia famiglia in Italia non va bene. Ma quando hai un figlio o una figlia e dei bambini a scuola allora devi rispettarli perché se ogni anno o due devi portare i tuoi figli a cambiare totalmente il loro ambiente, non voglio influenzare la vita della mia famiglia”.
Infine, un commento sul lavoro al Tottenham: “Di solito quando ho lasciato un club si sono pentiti molto della mia partenza perché conoscevano il modo in cui lavoro e l’impegno che metto nel club, quello che do per il club. Lavoro molto per questo club, sono una persona che dà tutto. Non solo per il Tottenham, l’ho fatto in precedenza per l’Inter, per la Juventus, per ogni club di cui ero l’allenatore. E’ normale che quando finisco la giornata sono stanco perché lavoro molto per la società. E per questo la società vuole che resti a lungo”
(Foto: Depositphotos)
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