Angolo del tifoso
ANGOLO ROMA – Peccato
Sfida scudetto? Direi di no, lo scudetto è vinto o comunque ci sono sei squadre che non possono vincerlo e una sola che può perderlo, con buona pace delle naturali orchiti partenopee, dovute agli “scongiuri”.
Sfida Spalletti-Mou? Neanche. Due filosofie opposte, caratteri diversi e sfide che ha vinto sempre quello con la squadra più forte, quindi mai la Roma.
Ma correre dietro al Napoli è l’unico modo per arrivare quarti.
La partita si rivela neanche lontana parente dell’andata. Le due squadre hanno, a mio avviso, nulla da perdere e il gioco è fluido e brioso.
Certo, merito di un Napoli che eccelle nel palleggio e nel fraseggio, ma la Roma risponde, seppur con meno qualità.
Si pressa, si corre e si fa correre il pallone, cosa più insolita per i giallorossi.
A parte pochi sprazzi, Roma punita alla prima occasione, cross di Kvara e Osimhe insacca una bordata sotto l’incrocio.
È piaciuto anche a Spinazzola che mette le mani dietro e si gira a non guardare, nello stesso tempo che ci mette il nigeriano a controllare di testa, poi di coscia, ordinare su Just Eat, recuperare due puntate di Greys Anatomy e calciare.
I giallorossi non si disuniscono, anzi rilanciano e mettono in ansia la capolista più volte.
Nella ripresa El Sha ha un altro passo e, dopo un paio di gol mangiati dal Napoli, insacca il pareggio su ottimo cross di Zalewsky.
L’impresa sembra dietro l’angolo e anche i tre “bambini” buttati in mischia da Mou reggono botta.
Purtroppo, quando è l’anno buono c’è poco da fare. Ancora Smalling, dopo un coriaceo e spartano confronto con Osimhen, si distrae mezzo secondo. Tanto basta a Simeone per centrare l’incrocio per tre punti alla fine meritati, ma decisamente sudati.
Un encomio particolare al Matic tuttocampista e al Faraone. Anonimo Dybala e al solito il malandato Pellegrini: ormai la Roma gioca spesso in dieci.
Non è successo nulla. Si doveva perdere e si è perso, onorando il match. Il Napoli fa un altro sport al momento in Italia. Palleggio, difesa ma soprattutto quello scudetto che forse non è cucito ancora sul petto ma, per buona pace degli scaramantici, è fisso negli occhi e nella testa dei calciatori.
Ma la Roma c’è, la classifica dice sesti, ma anche meno tre dalla seconda. Giocando così, non affronteremo più il Napoli, da oggi problema di altri.
Davanti vedo squadre probabilmente non più deboli di noi, ma sicuramente non più forti.
Follow us!