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Sassuolo, Dionisi: “Non siamo ancora guariti. Dobbiamo avere spirito di rivalsa. E sul rosso…”

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Serie A Sassuolo
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Dopo il successo a San Siro rifilando cinque gol al Milan, il Sassuolo bissa e conquista i tre punti anche contro l’Atalanta. Un 2023 inizia in maniera tutt’altro che felice per il Sassuolo sta iniziando a prendere una piega completamente differente.

A parlare della condizione fisico-mentale della squadra è stato il tecnico, Dionisi, in conferenza stampa al termine del match contro la Dea, dove nonostante la soddisfazione ha ribadito alcuni concetti importanti:

“Queste partite per certi aspetti si preparano facilmente perché sai di essere sulla carta inferiore, rispetti l’avversario, ma al tempo stesso devi averci qualità per giocare contro. La partita ha preso una piega dopo l’espulsione ma anche prima era pari. Se uno guarda la panchina dell’Atalanta si spaventa e sai che al 60′ cambieranno quattro-cinque giocatori e che entreranno giocatori formidabili. Sono contento per i ragazzi, sono loro che spingono me. Quando vedo loro che non si abbattono, che vogliono essere più gruppo, che non si disgregano nelle difficoltà ma si uniscono, e allora sono contento.

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Stiamo lavorando sulla mentalità, l’anno scorso abbiamo avuto alti e bassi, quest’anno non possiamo permettercelo. Abbiamo avuto alti e bassi e defezioni quest’anno, ora gli alti e bassi non ce li possiamo permettere. Non saranno sempre alti come nelle ultime due ma dovremo essere bravi a ricaricarci senza aver paura di sbagliare ma con motivazioni forti.

Lopez? Ne avevo già parlato ieri. In questo momento deve giocare chi mentalmente è al 110% coinvolto. Ha avuto un infortunio, se l’è portato dietro. Con la Lazio ha dato disponibilità nonostante non fosse al 100%. Realmente non ha recuperato quell’intensità che abbiamo bisogno di avere da lui. Lui qualitativamente è uno dei più forti ma con la sola qualità non andiamo lontano, prima ci vogliono corsa, intensità, quello te lo dà la testa. Spero già dalla prossima di recuperare anche Maxime perché qualitativamente è uno dei più importanti di questa squadra”.

Come stanno Obiang e Rogerio?
“Il cambio di Rogerio l’ho fatto per l’ammonizione. Anche se sono giovane non sono nato ieri, so come può andare il secondo tempo dopo alcune scelte giuste. La mia paura poteva essere che sarebbero aumentati i gialli, la gara è diventata più fisica, e non volevo rischiare di restare in 10, ho tolto anche Defrel per quello. Rogerio non ci sarà la prossima e ho colto la palla al balzo per dare minuti a Marchizza che non giocava da quasi un anno ed è tornato a San Siro. Sono contento per Riccardo perché ha esordito con vittoria a San Siro e ha giocato con l’Atalanta, è uno che merita. Pedro ha chiesto il cambio, era una stanchezza fisica, è andato in enfasi da prestazione, è un giocatore importante per questa squadra, lo sta dimostrando e sono contento per lui”.

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Dopo oggi siete guariti?
“Dico la stessa cosa che ho detto dopo la gara: non siamo guariti, il campionato è lungo, ci sono tante gare da giocare, la prossima sarà l’ennesima finale, dobbiamo prepararle così le partite perché dobbiamo voler fare di più. Ovvio che oggi siamo contenti. Non è stato bello da allenatore che non è stata valorizzata la vittoria del Sassuolo perché si è parlato di un Milan un po’ in difficoltà, 5 gol a San Siro in un momento di difficoltà nostro forse superiore a quello del Milan, capisco anche che siamo una realtà piccola ma bisognerebbe elogiare anche i nostri giocatori. Dopo quel risultato, la ciliegina è stata oggi contro l’Atalanta che era una delle bestie nere del Sassuolo, l’abbiamo battuta due volte, siamo andati vicini a fare risultato fuori. La prossima è un’altra bestia nera del Sassuolo. L’Udinese ci ha fatto penare all’andata, siamo rimasti in 10 noi e in 10 contro 11 è dura. Dobbiamo avere spirito di rivalsa contro l’Udinese che il Sassuolo soffre da anni e abbiamo sofferto anche quest’anno”.

Il -6 dall’Europa può far pensare? Mi dice qualcosa sugli Squinzi, Marco e Veronica?
“Ho piacere di dire una parola su di loro. Prima rispondo al riferimento all’Europa, lasciamo perdere. Due settimane fa pensavamo a guardare quelle dietro e dobbiamo continuare così. Non dobbiamo accrescere la nostra presunzione, queste partite devono darci consapevolezza, mantenendo questo basso profilo, essendo umili, come ogni squadra che deve giocarsi ogni partita come la più importante.

L’Europa compete a squadre che hanno rose diverse e hanno fatto un mercato diverso. Il nostro è stato all’insegna della valorizzazione dei giovani, in più abbiamo giocatori di qualità che stanno recuperando una condizione migliore e le cose di conseguenza vengono meglio perché la differenza la fanno la corsa, lo spirito, e i giocatori bravi. La differenza è se fai gol o se lo prendi, e di solito segnano sempre gli stessi. E giocare senza quelli è dura, ora lo sarà meno.

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Per quanto riguarda la famiglia Squinzi, non ho avuto la fortuna di conoscere il patron e la moglie, me ne hanno parlato sempre egregiamente. Sto apprezzando tantissimo Veronica e Marco. Veronica è venuta anche negli spogliatoi a Monza per trasmettere la vicinanza della famiglia e questo è un valore. Non ho fatto in tempo a vedere il telefono e Veronica Squinzi mi ha scritto subito dopo la partita, questo vuol dire quanto una proprietà ci tiene, nonostante sia a Milano. Fa sforzi, ha un bilancio da invidiare, ci lasciano lavorare e ci sono vicini. Li ringrazio per questo, li saluto, la vittoria va anche a loro”.

(Foto: LBDV)

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Laureando in Giurisprudenza presso l'Università degli studi Suor Orsola Benincasa. Redattore LBDV, nonchè scrittore e conduttore di "BLITZ!" e "MATCH!" - i programmi in diretta social dedicati, rispettivamente, al calciomercato e alla stagione calcistica.

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