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In Campo con Garbo – L’analisi della 23ª giornata

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Daniele Garbo
Tempo di lettura: 5 minuti

Ventitreesima giornata di Serie A, con il Napoli sempre più capolista e con la lotta per un posto in Champions League più che mai aperta. Questo e tanti altri temi nella consueta rubrica settimanale “In Campo con Garbo” dove tramite le parole del nostro Direttore editoriale Daniele Garbo, analizziamo insieme il turno di campionato conclusosi con il pareggio tra Torino e Cremonese.

Direttore, la bagarre Champions continua. L’Atalanta cade clamorosamente contro il Lecce, Vincono Milan, Inter, Lazio e Roma. Le sue gerarchie per i piazzamenti Champions sono rimaste immutate?

“Si, continuo a pensare che l’Inter sia la favorita per due motivi principali: A questo punto della stagione ha più punti in classifica delle concorrenti ed ha una rosa più completa e competitva. E chiaro che mancando ancora quindici giornate alla fine può ancora succedere di tutto, ma i neroazzurri secondo me hanno più possibilità di tutti. Quanto alle altre, la Roma vive un ottimo momento, ha trovato solidità ma con l’incombere degli impegni europei e degli infortuni potrebbe subire delle battute d’arresto. La Lazio come già detto ha dei problemi di rosa e di continuità, è sempre lì sul pezzo ma ha dei crolli importanti e credo che a lungo andare li pagherà. Il Milan è in netta ripresa e potrà recitare un ruolo importante se continua così, mentre l’Atalanta deve ritrovare un po’ di lucidità, anche perché non avendo gli impegni europei potrà affrontare meglio la parte finale della stagione.”

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A proposito di Roma, Josè Mourinho subito dopo la vittoria contro il Verona ha manifestato il suo disappunto nei confronti della tifoseria giallorossa per qualche fischio di troppo. Segnali d’addio a fine stagione?

“Sappiamo benissimo le indiscusse qualità da comunicatore di Mourinho, è uno che non le manda a dire ed è molto apprezzato da stampa e giornali, perché fin dai tempi del Porto ha sempre fatto notizia. Ora a Roma i tifosi sono straordinari, lui ha avuto il grande merito di riportare entusiasmo in una piazza che si era assopita negli anni scorsi, complice anche di una politica davvero intelligente della società che ha attuato una politica di prezzi molto vicina ai tifosi. E chiaro che in una situazione dove hai ceduto Zaniolo, hai alcuni dei tuoi migliori uomini in infermeria è difficile da accettare che pur vincendo i tuoi tifosi ti fischiano. Credo che il suo sia un voler spronare tutto l’ambiente ad andarci piano e a supportare la quadra. Per quanto riguarda la sua permanenza, il suo contratto prevede una clausola unilaterale valida dal 2024. Vedo difficile un suo ritorno in Inghilterra, l’unica grande squadra che penso possa pensare a lui è il Psg, visto e considerata la pessima situazione che sta vivendo il club parigino, lui potrebbe essere il profilo ideale. Credo inoltre che il tecnico portoghese stia aspettando un segnale per rinnovare con la Roma, che se vorrà tenerlo dovrà offrirgli la possibilità di poter costruire una squadra in grado di poter lottare per la vittoria dello Scudetto.”

Piccola parentesi sul Napoli capolista: Le due stelle Kvaratskhelia e Osimhen stanno mettendo a ferro e fuoco tutto il campionato. Secondo te chi è il più decisivo tra i due? E per quanto ancora vestiranno la maglia azzurra?

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“Difficile poter dire chi sia più decisivo. Analizzando i numeri, è vero che Osimhen ha fatto diciassette gol in campionato senza rigori, ma è pur vero che Kvaratskhelia al suo primo anno in Serie A ha fatto dieci gol e nove assist, qualcosa di magnifico. Per il futuro credo che bisogna fidarsi delle parole di De Laurentiis che ha sottolineato che non ha bisogno di cedere i suoi pezzi pregiati, ma è chiaro che qualora dovesse arrivare un’offerta esagerata, sarebbe difficile a quel punto dire di no.”

Al centro della classifica troviamo un trenino di squadre che si danno battaglia per il piazzamento in Confenrence League. L’Empoli sta disputando un’ottima stagione, crede che possano spuntarla e conquistare una storica qualificazione in Europa?

“Andiamoci piano. L’Empoli sta disputando una meravigliosa stagione, dove ha superato di gran lunga le aspettative raggiungendo praticamente la salvezza già nel mese di Gennaio. Mi sembra però che ci siano squadre più attrezzate per arrivare in Conference League come Torino e soprattutto Juventus che sta risalendo la china dopo la penalizzazione di quindici punti.”

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Volevo chiederle di una squadra che ha in qualche modo deluso le aspettative, ovvero la Fiorenitna di Vincenzo Italiano. Cosa non ha funzionato fino ad ora?

“Alla Fiorentina manca un centravanti da venti gol. Perso Vlahovic non sono riusciti a sostituirlo adeguatamente facendo una serie di acquisti che hanno fatto storcere il naso alla tifoseria. Mi sembra ovvio che la colpa non sia del tecnico Vincenzo Italiano, che sta facendo un buon lavoro con quello che ha a disposizione. Jovic non ha reso quanto ci si aspettasse, così come Cabral. Per quanto riguarda il malumore dei tifosi, penso che il campionato italiano con i suoi immensi problemi non faccia nulla per creare appeal e per attirare investitori.  Quindi penso che debbano “accontentarsi” dell’attuale dirigenza che cerca di mantenere un equilibrio finanziario, che sta diventando sempre più un parametro fondamentale.”

Chiudiamo con una piccola parentesi sul Lecce che sta stupendo tutti, e sulla lotta per la salvezza che vede tre squadre in lizza per un solo posto disponibile ovvero Salernitana, Spezia e Verona. Chi vedi in vantaggio?

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“Sul Lecce posso dire che per me non è una sorpresa. Ha un presidente lungimirante che lascia lavorare il suo Direttore Sportivo e il suo allenatore, ha resistito alla tendenza di esonerare l’allenatore appena le cose non andavano per il verso giusto e alla fine ha avuto ragione. Marco Baroni è un ottimo tecnico così come Pantaleo Corvino è un grande dirigente, un vero intenditore di calcio. Basti pensare che in sette anni di gestione il presidente dei pugliesi non ha mai esonerato un allenatore. Sulla salvezza posso dire che la sconfitta subita in casa contro la Lazio ha fatto si che la Salernitana non navighi più in acque tranquille, anche perché il Verona, nonostante lo stop contro la Roma, pare che abbia trovato una buona quadra che potrebbe essere un fattore decisivo in questo scorcio finale di stagione. Bisogna capire bene gli effetti degli esoneri di Nicola e Gotti, perché Paulo Sousa è un bravissimo allenatore che però ha sempre lottato per traguardi più importanti della salvezza, mentre Semplici, prossimo alla firma con lo Spezia, non è detto che abbia un impatto positivo nella realtà spezzina. Mancano quindici partite, tutto è ancora aperto.”

(Foto LBDV)

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