Angolo del tifoso
ANGOLO NAPOLI – Una serata storta
La peggiore partita della stagione per la squadra prima in classifica, la migliore per quella che ha vinto l’anno scorso.
Ci si potrebbe fermare qui, se i novanta minuti del due aprile al Maradona non fossero solo l’anticipo di un doppio confronto che – tra pochi giorni – varrà molto di più.
Napoli – Milan si è presentato da subito come scontro a viso aperto tra due squadre che – per ora – alla Champions League hanno dato la chiara idea di non pensarci per nulla.
Nessuna pretattica, nessun controllo, ma partita vera e battaglia senza pause.
Ha giocato quasi solo il Milan, ha iniziato alla grande Brahim Diaz, autore del suo miglior primo tempo della stagione.
Rossoneri subito in vantaggio con una grandissima verticalizzazione capitalizzata da un bel pallonetto di Leao.
Protagonista assoluto il campione spagnolo, spesso discontinuo ma assolutamente devastante quando è in giornata. Napoli opaco soprattutto a centrocampo, con Anguissa e Zielinski spettatori non paganti nel primo tempo, ma anche Lobotka sotto tono ed insolitamente impreciso.
Dinanzi ad un Milan feroce e determinato come tante volte era sembrato nella passata stagione, gli azzurri hanno pagato la poca densità al centro e la scarsa incisività sulle fasce.
Inizio di ripresa con maggiore abnegazione ed orgoglio da parte della squadra di Spalletti, stabilmente nella metà campo avversario a cercar gloria.
Terzo gol subito, infatti, nel miglior momento azzurro, con un’altra prodezza di Leao ed un sanguinante pallone perso a centrocampo da un invisibile Zielinski.
Li ha fatti tutti in una volta i gol la squadra di Pioli, tornata improvvisamente corta, attenta, tatticamente perfetta e tecnicamente assai valida.
Sconfitte nettissime come quella del Maradona nella prima apparizione di aprile non vanno interpretate o spiegate, bisogna solo archiviarle in fretta.
Inaspettato nelle proporzioni, però, lo stop pesantissimo imposto da un Milan in gran spolvero va inteso per quello che è, vale a dire il segnale che non si può mollare neppure un centimetro da qui alla fine.
Chi ha già posizionato bandiere e stendardi non ha resistito alla tentazione di far sfogo ad un desiderio covato ormai da trentatré anni, ma serate come queste ricordano che nel calcio, come nella vita, nulla è scontato.
Dovendo scegliere, indubbiamente meglio prenderne quattro tutti in una volta, piuttosto che un paio per volta, ammesso che sia davvero così.
Ciò che accadrà da adesso in poi rappresenterà la cifra ideale secondo la quale decodificare una stagione che è già più che positiva, ma che potrà- da metà aprile in avanti – diventare unica ed irripetibile.
Dipenderà dalla capacità di reazione di Kvaratskhelia e compagni, ma soprattutto dell’allenatore che – fino a questo momento – non ha sbagliato nulla o quasi.
Dipenderà anche dalla capacità dei tifosi di essere all’altezza di cotanta bellezza e così tanto valore.
E’ una sfida nella sfida, che Napoli (insieme al Napoli) non può permettersi di perdere.
Per nessun motivo al mondo.
Napoli – Milan 0-4 è una serata storta, un inciampo da cui rialzarsi velocemente e più forti di prima.
In campo, ma soprattutto fuori.
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