Angolo del tifoso
ANGOLO JUVE – Attendere prego
L’idea di poter andare verso la partita più importante della stagione rassicurati da una sentenza definitiva, in positivo o in negativo, rischiarava gli animi di bianconero vestiti, certi che la giornata in un modo o nell’altro la si sarebbe dedicata allo studio approfondito della formazione da schierare questa sera in terra lusitana. Andiamo incontro al ritorno del nostro quarto di finale di Europa League con un goal all’attivo, un risultato assolutamente non sufficiente per autorizzarci a disporre i nostri guanciali sul campo dell’Alvalade. Si presuppone dunque un certo aplomb, una concentrazione da cecchino necessaria a dare un senso a questa stagione europea.
Certo, ci si potrebbe anche pensare, se solo non pendesse sulle nostre teste una spada di Damocle così affilata che ci si potrebbe sfilettare il tonno. Così stanti le cose, alle otto e trenta di questa mattina, la Juventus oggettivamente non sa se la sua partecipazione alla prossima Champions League è legata a doppio filo alla vittoria del trofeo minore, o alla restituzione dei quindici punti ingiustamente decurtati dal conto della classifica, per motivazioni a noi ancora quantomeno fumose.
E non solo a noi, oseremmo dire. La giornata di passione di ieri ha visto sfilare la dirigenza bianconera al CONI di Roma per cercare di capire la conclusione di questa situazione che da mesi pende sulle nostre teste, e non ci consente di vivere in piena libertà la sfida in classifica per la rincorsa verso un posto di rilievo internazionale. Nota di colore: spettatori della sfilata come novelle Anna Wintour alla Fashion Week anche gli onnipresenti avvocati di un qualche club di partenopea origine, evidentemente disturbati dal mancato accesso alla semifinale europea, ma comunque partiti di gran carriera per chiedere la restituzione di non si sa bene cosa.
Anche in questo caso tornano alla mente le parole di un Massimiliano Allegri d’eccezione, che può emozionarvi o meno in campo, ma che almeno sa molto bene che nel calcio esistono le categorie. E a quanto pare, anche nella dignità. Speriamo gli abbiano almeno rimborsato la Rustichella sull’A1.
Ma lasciamo ai loro festeggiamenti chi deve giustamente festeggiare, sperando non in aule di tribunale, e torniamo ai nostri. L’attesa si assottiglia sempre di più man mano che ci si avvicina alla conferenza stampa di presentazione di Sporting Lisbona-Juventus, dove Mister Allegri e Alex Sandro avrebbero dato conto alla stampa delle impressioni sulla giornata di oggi. Comincia a trapelare la notizia che la camera di consiglio si sarebbe riaggiornata, allora chi era rimasto attaccato con il pollice al proprio account Twitter in attesa di notizie comincia a riprendere in mano la propria vita.
Non prima però di aver letto le parole dell’accusa, rappresentata dal procuratore generale dello sport, Ugo Taucer. In soldoni: siamo stati bravi e abbiamo agito bene, ma forse non ci sono motivazioni sufficienti per avervi tolto quindici punti, facciamo che ci sediamo davanti a uno spritz e ci ripensiamo.
Spoiler: motivazioni non ce ne sono.
O forse sì, ma che non riguardano necessariamente e unicamente questioni bianconere. Potevate chieder conto sul tema agli avvocati influencer arrivati da lontano per poter dare lustro alle proprie incompetenze in termini di restituzioni.
Ma si sa, a Torino siamo abituati a farci i fatti nostri e campare ben oltre i cento anni, siamo attualmente intorno ai 130. E seppur pieni come uova di queste situazioni, lasceremo al tempo la comprensione di un campionato in ogni caso inficiato, ad un match come quello che ci attende stasera che può determinare l’andazzo di una stagione intera.
A questo punto fateci almeno prima giocare, che per giocare con i punti della gente c’è sempre tempo.