Approfondimenti
ANGOLO SALERNITANA – Ezechiele 25:17
La canefora a bordo campo col frutto nel grembo.
L’abluzione dal cielo, tutti intorno implorano.
Sull’altare sacrificale, la più bella delle creature: sola, fiera, a fronte alta.
Era deciso che il fato venisse compiuto. Il fato stesso si è ribellato.
Al minuto 84, gli spiriti della rivoluzione si impossessano di Boulaye Dia: il 29 nostro prende palla dalla bandierina, guarda la porta e parte. Come Alberto El Caballo Juantorena a Montreal, esce dai blocchi e si lascia alle spalle i favoriti d’obbligo. La palla muore nella ragnatela ed è un sospiro in alta montagna: aria pulita, a valle di una settimana inquinatissima.
Da chi ha imposto bieco dall’alto, incurante di chi sta sotto e suda. È andata com’era giusto che andasse.
Coi tifosi del Napoli, finalmente, è possibile complimentarsi. Più che vittoria, è stato un trionfo. Trionfo di popolo, ed il popolo ha sempre ragione.
Non è certo ancora, ma ci rivedremo un altro anno ancora.
Il Cammino continua.
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