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Angolo del tifoso

ANGOLO NAPOLI – 4 maggio 2023

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Tempo di lettura: 2 minuti

Ne sono bastate trentatré.

Potevano essere ancora meno, ma non importa.

Udinese – Napoli è stato comunque un finale perfetto.

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Primi ventidue minuti da iscrivere a buon diritto nella categoria dei thriller più suggestivi o dei romanzi più intriganti.

Dominio territoriale degli azzurri, gol dell’avversario (come nelle migliori tradizioni) e massima punizione negata a Kvaratskhelia dopo un chiaro contatto falloso in area di rigore.

Tutti gli ingredienti – dunque – per un giovedì sera tutt’altro che da ricordare.

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Udinese coriacea, determinata, cattiva e quasi furiosa, attenta in difesa e ben assortita a centrocampo.

Il tutto – però – indubbiamente favorito da un Napoli lontano parente ormai da qualche settimana della squadra che ha brillato in Italia ed in Europa fino a marzo inoltrato.

E’ arrivata – poi – provvidenzialmente la ripresa e – pochi minuti più tardi – il meritato pareggio opera del calciatore più forte, del combattente più valoroso, del guerriero più feroce, di un uomo che pare indubbiamente nato per giocare a calcio e dare gioia ai suoi tifosi.

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Un campione di livello assoluto, un allenatore in campo, un fenomeno dal punto di vista fisico, cresciuto molto anche caratterialmente, un alieno che – non a caso – indossa la maglia azzurra più bella del mondo.

Dall’1-1 in poi un monologo azzurro, con possesso palla continuo, strappi improvvisi e tanta qualità mostrata anche in Friuli, come è stato per tanti mesi in ogni angolo d’Italia ed anche su diversi prati oltre confine.

Un fluire verso il novantesimo ed oltre, uno scorrere verso il triplice fischio finale di liberazione e trionfo.

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Al di là di quanti saranno al termine, alla fine di punti ne sono bastati 80 per trionfare e arrivare meritatamente davanti a tutti.

Una lunga cavalcata solitaria, un monologo da applausi ed una stagione probabilmente irripetibile.

E’ lo scudetto della consapevolezza, un premio ad una gestione che, abbassando il monte ingaggi e lavorando a fari spenti, ha rinforzato la squadra e colmato le lacune che – da troppi anni – avevano cristallizzato il dogma del “vorrei ma non posso” e del “potrei, ma non riesco”.

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E’ anche la vittoria di quelli che ci sono stati, di quelli che non ci sono più, di quelli che verranno.

E’ – però – soprattutto la vittoria di milioni di persone nel mondo che non hanno smesso mai di crederci, che hanno sorriso ed hanno pianto, che hanno lottato e non si sono mai arresi, che hanno ingoiato bocconi amari e che ora mangiano dolci caramelle.

E’ la vittoria di una squadra meravigliosa, è lo scudetto di chi – da oggi in poi – avrà uno straordinario ricordo da raccontare a chi vorrà.

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Può iniziare la festa, ci sarà tanto tempo per commentare, riflettere ed analizzare.

E’ arrivato il terzo scudetto… ed è una sensazione meravigliosa.

Ora è il momento della gioia, delle bandiere azzurre sventolanti in ogni dove e dell’orgoglio partenopeo rivendicato ad ogni latitudine.

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Sì dia il via all’onda azzurra, si prema il tasto “start”.

Se l’è meritato il Napoli, se lo merita Napoli.

E’ un giorno storico.

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E’ il 4 maggio 2023, una data che va dritta nello scrigno più prezioso dei ricordi.

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