ANGOLO NAPOLI – Gioisce solo Petagna

Monza-Napoli rischiava di essere – alla vigilia – una classica partita di fine campionato tra squadre che nulla hanno più da chiedere ad un campionato che è stato ricco di soddisfazioni per entrambe, abili a raggiungere gli obiettivi in anticipo.

Se non vi fosse stata l’esigenza – soprattutto mediatica – di provare a superare il record di punti in stagione, infatti, la quartultima di campionato sarebbe stata davvero una classica partita amichevole del giovedì sera.

E’ parso così il primo tempo, avaro di emozioni fino al vantaggio della squadra di casa e con gioco soprattutto a centrocampo fatto di dinamismo, anticipi e ripartenze dei lombardi, ma anche di tanto palleggio lento e prevedibile da parte degli azzurri.

Bravi Pessina e Petagna a capitalizzare un pomeriggio di pausa per la squadra di Spalletti e sconfitta meritata (al di là di una direzione di gara quantomeno discutibile) per i campioni d’Italia.

Troppi azzurri sottotono, con i titolari – subentrati in gran parte nella ripresa – incapaci di cambiare marcia dopo il doppio svantaggio e di andare in gol nonostante aver chiuso la gara con tutti gli attaccanti in campo ed una squadra fortemente sbilanciata.

Si discuterà di motivazioni assenti o di stimoli insufficienti, ma ciò che andrà agli annali di una stagione memorabile sarà una prestazione ospite tutt’altro che indimenticabile. 

Gioisce, in un pomeriggio tardo-primaverile parso nettamente autunnale, solo Andrea Petagna, che ha preso sul serio l’impegno ed ha onorato un appuntamento che i suoi ex-compagni, invece, hanno affrontato a ritmi ridotti e senza troppa voglia.

Ha voglia di giocare il Monza, che spera – nelle porte girevoli di fine stagione – di affacciarsi in Europa dopo un campionato ricco di soddisfazioni ed importanti vittorie.

Di contro un gruppo che ha dominato la stagione e che ora deve vincere tre partite per ottenere il punteggio migliore di sempre.

Non il più grande dei traguardi, ma almeno un obiettivo per evitare di trascorrere ancora una ventina di giorni senza sudore, sacrificio e abnegazione tecnico-tattica.

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