Calciomercato
Napoli, De Laurentiis: “Nuovo allenatore? Non più dieci, ma venti candidature”
Si conclude la fantastica stagione del Napoli che ha condotto alla conquista del terzo tricolore dopo trenatrè anni, e con essa anche l’indimenticabile storia tra Luciano Spalletti e i partenopei.
Ormai già da giorni circolano all’impazzata tantissimi nomi su chi sarà il nuovo allenatore della squadra Campione d’Italia. Sul punto è intervenuto nuovamente il numero uno della società azzurra, il presidente Aurelio De Laurentiis che, in collegamento con “Unomattina” dallo Stadio Diego Armando Maradona, al fianco di Serena Autieri, il giorno dopo la grande festa organizzata per festeggiare il primato, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di RAI 1:
“Mancini? Adesso comincia la corrida, ragazzi miei quanto siete coesi nella vostra generosa incosciente stupidità. Io capisco che bisogna riempire i titoli, che tutti debbano campare, ma qui ci vuole professionalità e serietà e la capacità di attendere. Voi volete che la festa continui con dei grandi titoloni e vi capisco facendo cinema, anche io coi trailer dovevo stupire. Ma ora non sono in grado di stupirvi.
Abbiamo tutto il mese di giugno, sul mio tavolo ci sono almeno 20 candidature, c’è tutta l’Europa. Ieri durante la preparazione della festa riflettevo, prendevo appunti, segnavo, scrivevo, ho fatto l’allenatore di me stesso”.
Sullo stadio Maradona: “I comuni sono tutti in dissesto, non hanno fondi per migliorare stadi stessi, bisogna fare legge per la quale i comuni a chi vuole investire possa cedere per 99 anni questi stadi che altrimenti vanno in sofferenza con una legge che passi sulla testa delle sovrintendenze che, non essendo professionisti calcistici, mettono dei veti che sono impossibili a considerarsi.
Oggi il calcio si gioca in maniera diversa e virtuale e quindi gli stadi devono essere senza pista d’atletica, con gli spalti a bordocampo, dotati di tutte le sicurezze necessarie e basta con i seggiolini scomodissimi, ci vogliono le poltrone. Lo stadio deve diventare un centro familiare di convivenza dove arrivare tre ore prima e andare via tre ore dopo”.
(Fonte: LBDV)
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