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Rudi Garcia prende il posto di Spalletti sulla panchina del Napoli: la soluzione più logica per la continuità tattica

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Rudi Garcia
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Rudi Garcia sostituisce Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli e proverà, attraverso lo stile di gioco, a migliorare dove possibile

Rudi Garcia sostituisce Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli e proverà, attraverso lo stile di gioco, a migliorare dove possibile.

Luciano Spalletti sostituì Rudi Garcia sulla panchina della Roma: il francese aveva iniziato molto bene, soprattutto nel primo anno, nel quale detiene ancora il record di 10 vittorie consecutive nelle prime 10 giornate, ma aveva finito molto male, esonerato dalla società e contestato dalla tifoseria. Adesso il francese sostituisce proprio il toscano sulla panchina degli azzurri, provando a confermare quanto di buono fatto dal tecnico di Certaldo e a migliorare il cammino Europeo. Le sliding doors del calcio, ancora una volta, si aprono per due personaggi che, a loro modo, rimangono iconici per il campionato italiano.

GARCIA A LIONE:

Garcia al Lione usa il 4-4-2 e il 4-4-1-1.

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In fase di impostazione e possesso ci sono 3 rombi, così da dare 3 chance a ogni portatore di palla. L’idea è quella di partire da Lopes, buon portiere che imposta o sui Difensori Centrali o lungo sulla punta che funge da “dai e vai“. Il principio cardine è sempre stato per Garcia, di fare quanti meno tocchi possibili per arrivare nella porta avversaria. Se Lopes, il portiere, andava sui Difensori Centrali, questi smistano sui terzini (alzati sul centrocampo) in 1 vs 1 con le mezzali avversarie. La giocata interessante è che le due ali sono a loro volta lasciate in 1 vs 1 sui terzini avversari, costretti a rimanere bloccati sulla linea di metà campo, e a concedere praterie dietro.

Se non va questa opzione, chiama supporto uno dei due terzini (a Lione Cornet che Garcia si inventa più offensivo) per primo fraseggio. In fase di finalizzazione c’è stata qualche difficoltà maggiore, per il Lione. Infatti quando negli ultimi 30 metri hanno fanno fatica,  Depay, da punta si abbassa e fa il play che smista in campo aperto per Toko Ekambi o Kadewere.
Oppure si provava con tiri da fuori e dentro area, triangolazioni 3 vs 2 o imbucate con le quali provare la finalizzazione. I tiri da fuori e dentro l’area vengono provati molto di più. Oltre al fraseggio diretto tra punta, sottopunta, centrale e terzino offensivo, si trova sempre un’imbucata o un’occasione pericolosa.

L’utilizzo di traversoni è proporzionale alla possibilità di entrare in area. Anche l’utilizzo di cambi di gioco repentini è stato utilizzato spesso dal Lione. Come per resettare completamente l’azione e ripartire. Si può fare chiaramente con giocatori di alta qualità tecnica, sia come terzini che come esterni alti.

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FASE NON POSSESSO:

A Lione, Garcia gioca con un 4-4-2 nella metà campo avversaria. Spingendo gli avv. ad andare sulla corsia laterale decisa dal Lione stesso.

Le due punte pressano a giro, il regista avversario. I due centrali vanno sulle mezzali e gli esterni sui terzini. Così facendo, praticamente si crea densità verticalmente, c’è una marcatura preventiva a uomo e la difesa resta altissima. Nella propria metà campo, Garcia in fase di non possesso continua con il 442, correndo dietro ma tenendo due linee strette tra loro chiudendo la zona trequarti, evitando imbucate centrali e transizioni pericolose. Lascia corsie laterali scoperte ma appena la palla arriva in quella zona con lancio lungo o giro palla, il giocatore più vicino all’azione, che sia terzino o ala esce in pressione, con raddoppio.

IL RECUPERO DELLA PALLA:

Il recupero della palla è quasi per anticipare le mosse avversarie. Infatti si tende a fare densità in zona offensiva. Con difensori che marcano da subito gli attaccanti avversari e se non riesce, si corre dietro. Il principio di tutto è: verticalizzare subito appena recuperato il pallone. Non si consolida il possesso palla, si prova a segnare subito. Se non si ha la palla, si corre prima nella propria metà campo e se va male si va a difendere la porta.

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CALCI D’ANGOLO:

Si marca a zona mista, con due giocatori al limite dell’area + 1 esterno (di solito la punta).

FONDAMENTALI:

Il Lione di Garcia era cinico ma non aveva qualità come questo Napoli. Non aveva buon fraseggio in fase offensiva e faceva di necessità virtù. Qualcosa sicuramente resterà anche nel Napoli, visto che alcuni dettagli erano già presenti a Roma.

ADATTAMENTO IN OGNI SITUAZIONE:

Infatti il buon Garcia, contro la Juventus in UCL nel 2020, rivoluzionò completamente l’assetto tattico, passando al 352. Con pressing asfissiante avanti e compattezza dietro. Verticalità e contropiede. Tiri da fuori e angoli ben costruiti. Un modulo che utilizzò anche Ancelotti a Napoli, quando utilizzò il centrale coadivuato dai 2 terzini che fungevano da centrali, uno dei quali rimaneva bloccato dietro (Maksimovic) per dare maggiore libertà di azione e movimento all’omologo di reparto dell’altro lato. Senza dare punti di riferimento all’avversario che, con grande sorpresa di tutti, non riuscì a superare la metà campo avversaria, per tutto il corso della partita.

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GARCIA A ROMA:

Prima del Lione, Garcia ha allenato la Roma dal 2013 al 2016. Partendo bene e finendo male. C’è da dire che veniva per rifondare e non come a Napoli per continuare.
La partenza a missile del primo anno è ancora record (10 Vittore consecutive) e concludendo il campionato addirittura con ben 85 punti. A Roma giocava con 433 di base.
Avendo a disposizione giocatori tecnicamente sublimi come Pjanic, Totti, De Rossi. E veloci come Gervinho e di quantità come Nainggolan. In fase di impostazione si va di 2+1-4-3. Il + sta a significare che il regista si abbassa tra i due centrali di difesa per dare supporto, ruolo che nel Napoli è ricoperto in maniera praticamente impeccabile da Lobotka. Nella metà campo avversaria, la Roma giocava con le due mezzali più avanti rispetto al regista che resta in protezione, a schermare anche gli avversari che possono effettuare contropressing. I due terzini sono sulla linea dei centrocampisti, e i due esterni sull’ultima linea di difesa ma mai fermi. Infatti i 3 avanti sonoin costante movimento per non dare punti di riferimento. Poggiandosi su Totti che era il vero fulcro per il gioco avanti sfruttando la sua visione di gioco fuori dal comune. Con la sovrapposizione dei terzini, è possibile trovare quasi 6 uomini in attacco, spaziando sulle soluzioni. In fase offensiva si tende a giocare spesso anche senza palla, con inserimenti e verticalizzazioni. Se vi è da proteggere il risultato, la Roma si affidava a continui cambi di gioco, per dare ampiezza alla squadra e allo stesso tempo stancare gli avversari. 

FASE NON POSSESSO:

Si usa il 4141, il play basso va tra i 2 centrali di difesa, i terzini stringono proprio con i centrali ma lasciando scoperte le fasce, ma se arriva palla nella loro zona si staccano per pressare; Garcia chiede ausilio ai due esterni alti che spesso devono coprire. I 2 mediani sono fondamentali poiché in caso di spazio lasciato libero, va a coprirlo il mediano. Appena si recupera la palla, si va di verticalizzazioni poiché come poi nel Lione, si tende a fare quanti meno tocchi possibili per arrivare a fare gol. L’utilizzo dei due centrali come baluardi soli di difesa è un bonus se hai difensori poco tecnici a cui non affidi la manovra che viene lasciata spesso ai terzini che non solo sono più offensivi ma sono anche più tecnici. Garcia a Roma giocava in maniera più simile al Napoli di oggi.

È stato sicuramente agevolato da alcune caratteristiche di giocatori quali Gervinho e Nainggolan -nella fattispecie per le qualità dell’ivoriano nella velocità, nella progressione e nell’1 vs 1 e delle qualità di rottura e ricostruzione del gioco del belga. Facendo della compattezza difensiva il suo punto forte. Meno forte il possesso, la trama costruita e la ricerca con calma dello spazio giusto. Saranno sicuramente storie superate e, di certo, il tecnico francese non giocherà ugualmente a queste due esperienze. Ma sicuramente, avendone fatto tesoro e avendo un’ottima struttura di squadra, proverà a far confermare la squadra in Italia e a migliorarla in Europa e proverà a migliorarsi e migliorare i suoi score personali.

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(Foto: LBDV)

 

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