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Angolo del tifoso

ANGOLO MILAN – Nuovi equilibri

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Dopo settimane di bombe d’acqua, dopo quindici giorni di detox dal campionato, per la tifoseria milanista arriva un scossa di terremoto inaspettata, con la Milano rossonera sommersa dall’afa africana. E fra poco, forse, sommersa anche dai soldi arabi.

L’offerta

Il Newcastle ha offerto sessanta milioni di euro per Alessandro Tonali. E davanti al primo rifiuto, pare abbia alzato l’offerta a settantaquattro di parte fissa, otto di bonus “salvezza” e quattordici di bonus qualificazione Champions. Se i rumors dovessero essere confermati, parliamo di novantasei milioni di euro per il calciatore più coccolato dalla Curva. Ma forse, a onor del vero, davanti ad un’analisi più lucida e meno irrazionale, il più sacrificabile. A meno che non si faccia un uso massiccio di oppioidi, i fenomeni veri, i calciatori che con la loro presenza in campo, cambiano le partite sono, universalmente riconosciuti, tre: Mike Maignan, Theo Hernandez e Rafael Leao. Scolpito nella pietra quest’assunto, allora viene da sé il secondo concetto. Tutti gli altri, ma tutti davvero, sono assolutamente e funzionalmente sacrificabili. Termini come “lucidità”, “razionalità”, “funzionalità” difficilmente si trovano nel vocabolario del tifoso. Soprattutto del tifoso milanista classe ‘80 e ‘90…figli ben pasciuti di una gestione mecenatista, di quella che per 23 anni, dal 1987 al 2010, è stata la squadra italiana più forte mai esistita. Le coronarie di queste persone, mie comprese, sono state già messe duramente alla prova negli anni del Medioevo, dalla dismissione berlusconiana all’esonero di Giampaolo. E se metterle a rischio, ancora una volta, con la cessione a Giugno, di un loro pupillo come Tonali, è tortura. Farlo ma con novantasei milioni di euro, bonus compresi, è sicuramente la forma più deliziata e sublime di sadismo.

Nuovi equilibri

Bisogna essere onesti. Sempre. Soprattutto con se stessi. E bisogna essere sempre al passo coi tempi, altrimenti se si cammina con lo sguardo rivolto all’indietro, per troppo tempo, prima o poi cadi nel dirupo che hai davanti, perchè non lo vedi. Perciò bisogna ringraziare il cielo e baciare la Terra nuda, che la dirigenza milanista sta dimostrando grandi doti di gestione e di lungimiranza. Cerchiamo di mettere bene a fuoco un aspetto, che non è sempre chiaramente leggibile. Un offerta di quaranta o cinquanta milioni, ad una qualunque squadra italiana del 2023, spostano l’aria. Sei in balcone che boccheggi per il caldo, senti una ventata di aria gelida e capisci che sono arrivati gli elicotteri, con le borse e le banconote svolazzanti. Settantaquattro piu otto di bonus, ottantadue che potrebbero diventare novantasei…questi spostano gli equilibri anche industriali della Serie A. La Juve non venderà nessun giocatore suo a quella cifra, e la serenità finanziaria non dimora a Torino. L’Inter è sommersa dai debiti. Quindi vende non per reinvestire, ma solo per allenatare il cappio degli interessi del prestito che l’ha tenuta in vita. Aspettando le mosse del Napoli e vedere se davvero avrà il coraggio di privarsi di Osimhen, l’unica big che vende a cifre monstre è il Milan che tra l’altro, da quest’anno, è anche l’unica big col bilancio in attivo. Sono questi gli sliding doors che poi decidono gli assetti futuri. Il declino del Milan di Berlusconi cominciò molto prima del ritiro di Maldini, Nesta, Gattuso, Seedorf etc etc. Il declino cominciò nel 2007. Quando il Presidente rifiutò quei famosi 100mln per un Kakà, già Pallone d’Oro già Campione d’Europa, già oramai spremuto. E l’anno dopo quei 35 milioni per un Pato oramai più caso infermieristico che calcistico, con Tevez già pronto alla firma a tavola con Galliani. 

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Ne vedremo delle belle

Arriva un momento, e nel calcio moderno può capitare anche più volte in un lasso di tempo molto stretto, che devi ben valutare tutto e tutti e farti trovare pronto, davanti ad offerte che spostano gli assi dei pianeti. Perchè finchè il Milan non avrà un suo stadio di proprietà, la compra-e-vendita dei calciatori, sarà l’asse attorno a cui ruoterà il nostro di Pianeta. Il segreto che Moncada dovrà custodire gelosamente, come la ricetta della Coca Cola, sarà vendere benissimo ma comprare ancora meglio. Ne vedremo sicuramente delle belle.

(Foto: LBDV)

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