Napoli
La lezione di De Laurentiis alla FIGC
Aurelio De Laurentiis, con un comunicato ufficiale inappuntabile e sostanzialmente legittimo, ha dato un ‘ceffone’ memorabile alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, che vorrebbe assumere Luciano Spalletti come nuovo tecnico.
L’ex allenatore del Napoli, che ha chiesto a De Laurentiis di essere esonerato dall’allenare la squadra azzurra dopo averla magistralmente condotta al tricolore, a 33 anni dall’ultimo della sua storia, si dice pronto a tornare in sella.
C’è una penale, però, di 3 milioni di euro, che Spalletti dovrà riconoscere al Napoli Calcio, se vorrà liberarsi da quanto firmato.
I media mainstream invocano il buonsenso di De Laurentiis, ne fanno una questione di stile addirittura. Come se al suo posto tutti potessero rinunciare ad esercitare un proprio diritto, a tutela della propria azienda.
Ma qui non sono in ballo dei soldi, semplicemente non solo quelli: qui è in ballo molto altro.
Le parole di De Laurentiis non rappresentano una rivalsa contro il suo vecchio allenatore, come una lettura superficiale e poco attenta potrebbe fare credere. Ma piuttosto sono un colpo al cuore ad un sistema che fa acqua da ogni parte, che vive della legge come ‘una deroga e non come regola’, che ha disintegrato il senso giuridico delle norme, abiurando la giustizia a vantaggio di un microuniverso fondato sulla convenienza partigiana e sull’opportunità ‘politica’.
De Laurentiis ricorda a tutti che le regole andrebbero rispettate, non eluse. Lo ricorda ad una federazione che ha chiuso più di un occhio su tante vicende, non ultime quelle degli scandali dell’ultimo anno, che hanno toccato una delle famiglie più potenti ed il club più prestigioso dello Stivale.
Aurelio non chiude un occhio, ben conscio che con lui si farebbe lo stesso a parti invertite, anzi invita la FIGC ad una rivoluzione culturale, come premessa imprescindibile di un risanamento del sistema calcio italiano.
Si può essere pro o contro il personaggio De Laurentiis, di sicuro uno dei presidenti più discussi ed antipatici della Serie A.
Quel che non si può, invece, da cittadini privati prima che tifosi di calcio, è essere insensibili alle regole e alle leggi, che sono il fondamento di una società civile, a tutela anche dei sistemi complessi o dei settori dell’industria.
Il tifoso farebbe bene a riflettere, così come molti autorevoli soloni della stampa italiana, prima di emettere giudizi affrettati.
Per noi, standing ovation per il presidente del Napoli Calcio, Aurelio De Laurentiis.
(Foto: LBDV)
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