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In campo con Garbo – L’analisi della 1ª giornata

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Daniele Garbo
Tempo di lettura: 4 minuti

Anche quest’anno è confermato l’appuntamento con “In campo con Garbo”, dove attraverso le parole del nostro Direttore Editoriale Daniele Garbo analizzeremo gli eventi più importanti della giornata di campionato appena trascorsa.

Direttore hanno vinto Napoli, Juventus, Inter e Milan, qual è la squadra che l’ha maggiormente impressionato?

“Si, quasi tutte le big hanno rispettato le aspettative, ma non sono rimasto impressionato da nessuna di loro semplicemente perchè siamo alla prima giornata di campionato. Resto dell’idea che il Napoli sia la squadra da battere, hanno mantenuto intatto l’organico cedendo solo Kim ad una ragguardevole cifra, hanno confermato Osimhen e Kvaratskhelia i due trascinatori della scorsa stagione e questo è un grande colpo di mercato. L’unica incognita è rappresentata dal cambio di panchina con Rudi Garcia che dovrà essere bravo a continuare il magnifico lavoro di Luciano Spalletti. Non vedremo un campionato che finirà a gennaio come quello passato perché le altre squadre si sono avvicinate ai partenopei.”

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Precampionato difficile per la Lazio che ha perso malamente a Lecce, cosa succede in casa biancocelesete?

“In casa Lazio succede che c’è un clima di ansia costante. Il mercato dei biancocelesti secondo me può rappresentare l’ago della bilancia di questa stagione. Non penso che abbiano sostituito a dovere un calciare fondamentale come Milinkovic Savic, Kamada non offre garanzie di alto rendimento, almeno per ora e l’unica certezza è rappresentata da Ciro Immobile che al contempo è la più grande incognita perché alla sua età non offre garanzie fisiche necessarie per disputare tutte le partite visti anche i tanti infortuni subiti la scorsa stagione. Sembrava che il problema potesse essere la convivenza tra Igli Tare e Maurizio Sarri ma a quanto pare non era l’unico problema dei biancocelesti.”

E la Roma?

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“Anche la Roma non  ha cominciato in maniera entusiasmante e se vogliamo dirla tutta le aspettative di Josè Mourinho credo fossero ben altre a questo punto della sessione di calciomercato. Analizzando la questione attaccante credo sia davvero troppo poco il possibile acquisto di Azmoun dal Bayern Leverkusen. Analizzando la rosa a disposizione di Mourinho e il mercato fatto fino ad ora non mi sembra che la squadra giallorossa abbia una rosa da Champions League, solo il centrocampo sembra essere il reparto più completo.”

Milan e Atalanta sembrano essere le regine del mercato, ma secondo lei sono pronte per la vittoria dello Scudetto?

“Il campionato quest’anno mi sembra diviso in tre tronconi: sette squadre si giocano i piani alti, altre non avranno nulla da chiedere e altre si giocheranno la salvezza, ma il divario tecnico che c’è tra questi tre gruppi è davvero enorme e questo conferma come la nostra Serie A sia diventata un campionato mediocre che ormai è solo una tappa di passaggio per tutti i grandi calciatori che giocano qui. Detto questo il Milan nonostante abbia agito con estrema intelligenza sul mercato, non mi sembra prontissimo per la vittoria dello Scudetto perché ha cambiato molto e nonostante la vittoria su un Bologna non irresistibile, i calciatori che ha preso avranno bisogno di tempo per prendere le misure con il nostro calcio. Discorso diverso per l’Atalanta che ha fatto, fino ad ora, una grande sessione di calciomercato piazzando il giovane Holjund per novanta milioni al Manchester United, Boga per trenta milioni al Nizza. E un club ricco e a differenza dell’Inter si è andata a prendere senza indugi Scamacca e si è lanciata nell’impresa di rivitalizzare De Keteleare che sembra già godere dell’ottima gestione Gasperini. Vediamo ci sarà da divertirsi con la Dea”.

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Direttore come giudica la nuova Juventus dopo l’ottimo esordio contro l’Udinese?

“Ha fatto una grande partita contro un Udinese che probabilmente non è mai scesa in campo domenica sera, mostrando il nuovo abito tattico cucito da Massimiliano Allegri che parlato di un gioco nuovo, ma che va verificato sicuramente in altre partite. Non so come giudicare la mossa di Federico Chiesa seconda punta in un modulo che non prevede ali, così come faccio fatica a comprendere come si possa pensare di sostituire un giovane attaccante come Vlahovic con Lukaku che lo scorso anno ha fatto una stagione mediocre. A parte questo la Juventus avrà il grande vantaggio di non giocare le coppe in una lunga stagione può fare la differenza. L’inizio è stato buono ma per esprimersi bisognerà attendere test più probanti.

(Foto LBDV)

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